L'ex gruppo siderurgico ILVA a dei Riva , con sedi a Taranto, Novi Ligure, Genova, Marghera ed oltre 14.000 dipendenti, come sappiamo è stato acquistato da una cordata chiamata "Am Investco Italy, composta dalla multinazionale dell'acciaio Franco-Indiana Arcelor Mittal e dal gruppo Marcecaglia produttrice di tubi;
Ora , di norma quando si fa un acquisto di una azienda, soprattutto se è strategica per l'economia Italiana , come l'ILVA, prima si verifica e si concorda in merito al Piano Industriale e dopo si da l'OK per l'acquisto, ma evidentemente così non è stato , o almeno il Piano industriale presentato era solo parziale;
Cosa prevedeva di sostanziale il Piano Industriale della cordata acquirente ?
Due cose: 1,8 miliardi per l'acquisto di tutti gli stabilimenti e 1,2 miliardi di investimenti tecnologici ed ambientali, mentre per l'occupazione si prevedeva una riduzione del personale da concordare con i sindacati.
Cosa è successo invece? l'azienda oltre a comunicare la riduzione di 4.000 lavoratori considerati esuberi, prevede altre due cose:
a) il licenziamento di tutto il personale e la riassunzione di 10.000 lavoratori su oltre 14.000 "ex nuovo" cioè come se fossero nuovi lavoratori a cui si applica la legge Renziana JOBS ACT e la perdita di tutti i diritti compreso l'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori;
b) la riduzione dei salari di circa 500/600 euro al mese ,( 7.000 euro l'anno) togliendo loro tutti gli scatti maturati e tutti gli integrativi aziendali.
Ora provate a fare due conti... sono impiegati 14.000 lavoratori che tirano fuori di tasca propria 7.000 euro l'anno per darli ai nuovi padroni sono circa 100 milioni di euro l'anno . con quei soldi dei lavoratori i nuovi padroni in pochi anni acquistano l'azienda, ci fanno pure gli investimenti... .Beh, in questo modo saprei fare pure io l'imprenditore ...
Per cui al povero ministro Calenda non restava che dire NO !
Ma chi è la Marcecaglia imprenditrice? E' Amministratrice Delegata della del suo Gruppo, è la ex Presidente della Confindustria Italiana , è la Presidente dell'Università " Luiss Guido Carli", ma Renzi durante il suo governo , per far vedere da che parte stava, gli ha anche assegnato la Presidenza dell'ENI (sic) ... questa è la razza padrona!
Ora è evidente che non basta dire NO ! , l'azienda è strategica per l'Italia , quindi bisogna mettere sul piatto anche la possibilità di una nazionalizzazione ! senza dimenticare che oltre alla difesa dell'occupazione, dei salari , è urgente portare avanti un Piano di risanamento ambientale soprattutto a Taranto !
Umberto Franchi