Così come ai sensi dell'art. 11 della Costituzione della Repubblica Italiana è illegale la partecipazione italiana alla guerra afgana, sono illegali altresì le misure razziste, schiaviste e squadriste contenute nella legge 94/2009 (il cosiddetto "pacchetto sicurezza").
L'una e l'altra illegalità stanno provocando a innumerevoli persone inaudite sofferenze - e fin la morte di vittime innocenti.
È dovere di ogni cittadino contrastare il crimine, ed a maggior ragione il crimine che uccide. Per quanto riguarda specificamente le palesemente incostituzionali misure razziste, schiaviste e squadriste contenute nella legge 94/2009, da vari tribunali comincia ad essere avanzata la richiesta di un intervento della Corte Costituzionale ai fini della loro abrogazione.
Lo ha già fatto un magistrato del Tribunale di Pesaro, lo hanno annunciato le Procure di altre sedi giudiziarie, da Agrigento a Bologna.
Ed a corroborare questa iniziativa c'è anche l'appello autorevolissimo sottoscritto da due presidenti emeriti della Corte Costituzionale e da altri illustri giuristi.
Ma naturalmente non è solo la Corte Costituzionale che ha il potere di cassare quelle misure criminali e criminogene: questo potere è anche nelle mani del Parlamento, che sulla medesima materia potrebbe nuovamente deliberare in tempi più rapidi di quelli con cui opera la Corte Costituzionale. E lo stesso Capo dello Stato con la sua missiva al Governo ed ai Presidenti delle Camere del 15 luglio 2009 inequivocabilmente sollecitava un intervento in tal senso.
Pertanto è necessario continuare a sostenere sia la richiesta di un tempestivo pronunciamento della Corte Costituzionale, sia la richiesta di una tempestiva nuova deliberazione del Parlamento, affinché o attraverso l'organo giudiziario o attraverso l'organo legislativo si addivenga nel più breve tempo possibile all'abolizione delle incostituzionali ed antigiuridiche misure razziste, schiaviste e squadriste contenute nella legge 94/2009.
E nelle more delle procedure istituzionali all'uopo previste occorre altresì continuare a denunciare l'illegalità di quelle misure e chiedere a tutte le istituzioni il più rigoroso rispetto della legalità e dei diritti umani.
È quindi di decisiva importanza che si sviluppi la più vasta iniziativa civile, democratica, nonviolenta, in difesa della legalità e della Costituzione, in difesa dell'ordinamento giuridico e dei diritti umani, contro il colpo di stato razzista configurato dalle summenzionate misure criminali e criminogene.
L'iniziativa dei due esposti che dall'entrata in vigore della legge 94 stiamo portando avanti è nei fatti hic et nunc il punto di coagulo di questo impegno, di questa impostazione rigorosamente nonviolenta, rigorosamente a difesa della legalità e dei diritti umani, coerente nei fini, nei mezzi, nell'ispirazione.
Rinnoviamo quindi ancora una volta un appello alle persone di volontà buona ed alle associazioni democratiche affinché facciano propri e presentino i due esposti che di seguito ancora una volta riproduciamo, ed affinché promuovano ovunque possibile iniziative democratiche e nonviolente a sostegno della richiesta che la Corte Costituzionale, ovvero il Parlamento, abolisca quelle scellerate, incostituzionali, antigiuridiche, disumane misure razziste, schiaviste e squadriste.
Fonte: Centro Ricerca per la Pace