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Massa. le scale mobili. Lettera aperta di Franca Leverotti

Lettera aperta al Sindaco, alla Giunta, ai Consiglieri Comunali

Leggo sul giornale La Nazione che  l’assessore Nardi “respinge l’ipotesi di osservazioni” “dopo le speranze aperte da una frase del sindaco” ai progetti  (ignoti a tutti) che riguardano la costruzione delle scale mobili e di un ristorante al castello Malaspina e distribuirà un libretto a tutti i cittadini per informarli delle opere che verranno realizzate (libretto - presumo - stampato a spese dei contribuenti).

Ebbene, mi rivolgo all’amministrazione nella sua interezza, non come ambientalista a cui è nota l’esistenza di un vincolo paesaggistico richiesto da cittadini massesi nel 1957 per proteggere la collina su cui è sorto il castello, né come tutore, in quanto membro effettivo della Deputazione di Storia Patria, di una rocca che è stata dichiarata nel 1902 “monumento nazionale” grazie all’interessamento dei politici di allora, ma come cittadina, iscritta al Partito Democratico, che ha festeggiato nel suo giardino l’elezione del sindaco Pucci nella speranza di un rinnovamento politico.

Questo progetto non ha avuto una fase partecipativa come richiede  lo spirito del Piuss, non ha avuto un procedimento regolare perché nel progetto preliminare il percorso delle scale mobili era completamente diverso, e ora si nega ai cittadini il DIRITTO di esprimersi sul progetto definitivo mai mostrato alla cittadinanza. Ebbene conoscere è un DIRITTO, perché il castello, signor Sindaco sarà anche del Demanio, dello Stato come ci ha detto lunedì, ma lo Stato e il Demanio siamo noi; siamo in 70.000?, ebbene ciascuno di noi possiede  una quota della rocca e del vincolo paesaggistico che copre la collina.

Tutti i massesi devono poter conoscere e decidere che cosa si fa di un bene collettivo, e gli abitanti della collina che potrebbero essere danneggiati devono poter esprimere le loro esigenze.

Perché DEMOCRAZIA è PARTECIPAZIONE E CONDIVISIONE DELLE SCELTE.

Nessuno invece conosce i progetti e mi risulta che alcuni enti invitati alla conferenza dei servizi non li hanno ricevuti e alcuni hanno avuto soltanto il disegno, senza i calcoli di fattibilità!!!, della scala mobile (ma non era un progetto definitivo?).

Una scala mobile, a tre corsie, adiacente alle mura del ‘400, che collega due strade transitabili in macchina e la costruzione di un ristorante  all’interno della rocca non costituiscono valorizzazione del castello, ma semplice “mercificazione” del bene.

Inoltre, non si ravvisa in queste due opere, in contrasto ancora con lo spirito del Piuss, nessun vantaggio per la comunità (a mio avviso ne guadagneranno il gestore delle scale mobili e il ristoratore), e si calpestano i diritti della cittadinanza in un modo arrogante e antidemocratico.

I cittadini non devono avere “speranze” perché come hanno dei doveri, così una costituzione democratica riconosce loro anche dei Diritti. Questa è l’amministrazione che ho votato.

Una domanda: si riconoscono i consiglieri e i membri della giunta in questo modo di operare?

 

Franca Leverotti