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Chiudiamo le basi militari USA

Si è tenuto il 12 dicembre al Circolo Arci Pisanello di Pisa il primo incontro in Toscana per la condivisione dell’obiettivo, posto dalla prima Conferenza Internazionale contro le Basi militari US/NATO tenuta fra il 16 e il 18 Novembre a Dublino in Irlanda, della mobilitazione globale di massa in tutto il mondo contro il Summit del 70° anniversario della NATO del 4 aprile 2019.

Sono intervenuti venti rappresentanti di organizzazioni e movimenti di Firenze ed Empoli, di Livorno e della Val di Cecina, di Pisa e di Pistoia. I presenti hanno convenuto che le basi US/NATO sono l’espressione militare dell’intervento imperialistico nella vita delle nazioni sovrane per conto degli interessi dominanti finanziari, politici e militari, per il controllo delle risorse energetiche, vie di comunicazione, mercati e sfere d’influenza, in chiara violazione della legge internazionale e della Carta delle Nazioni Unite. Le basi militari estere nel mondo sono responsabili di aggressioni, di interventi di sopraffazione, di morte, di distruzione, di violazione delle sovranità nazionali, di danni all’ambiente e alla salute.

Emblematicamente, nella stessa data del 12 dicembre di quarantanove anni fa, nel nostro Paese, ci fu la strage di pazza Fontana, che tanto tragicamente ha segnato la storia dell’Italia all'interno del disegno della strategia della tensione. Nel nostro Paese le basi NATO e US – come Camp Darby – sono le sedi in cui avvengono l’elaborazione e la pianificazione di tutte le strategie eversive di stampo terroristico e mafioso, tese a eliminare la nostra Costituzione e ogni uomo politico, partito o movimento che ne ha voluto e voglia perseguire i valori antifascisti di pace, lavoro, eguaglianza e cooperazione fra i popoli.

A oggi sono almeno ottanta i milioni di euro che l'Italia impiega ogni giorno per la spesa militare a sostegno dell'imperialismo statunitense, contro l’interesse del popolo italiano, in una situazione di grave crisi sociale e occupazionale e di deflazione salariale.

I partecipanti all’incontro hanno costituito il Comitato toscano Contro Camp Darby, per la Pace e i Valori della Costituzione (in seguito detto Comitato) ed esortano le organizzazioni, i movimenti e tutti i sinceri democratici della Toscana e delle altre regioni d’Italia che sono d’accordo con quanto sopra a lavorare strettamente gli uni con gli altri in modo coordinato, quale parte della Campagna Globale, e a organizzare e mobilitare il popolo italiano contro le basi militari US/NATO.

Il Comitato, mentre lancia quest’appello e chiede la chiusura delle basi US/NATO in Italia, della base US di Guantanamo a Cuba, delle basi US di Okinawa e Sud Corea, della base US di Ramstein in Germania, in Serbia, delle vecchie e nuove basi US/NATO in Grecia e a Cipro, del nuovo Comando Africano US (AFRICOM) con le basi affiliate in Africa, in Scandinavia, dell’aeroporto di Shannon in Irlanda e delle basi appena installate dagli Stati Uniti, Francia e i loro alleati sul suolo della Siria e dintorni, invita a considerare necessitante di speciale attenzione da parte del movimento italiano e internazionale la chiusura della base statunitense di Camp Darby, il più grande deposito di bombe, missili, esplosivo ad alto potenziale, munizioni, armi, tank, camion e blindati del pianeta al di fuori degli Stati Uniti, dalla quale dal 1990 in poi sono partite e partono le armi per tutte le guerre statunitensi, dall’Iraq, ai Balcani, alla Somalia, all’Afghanistan alla Libia, alla Siria e allo Yemen e per la quale sono oggi in corso imponenti interventi sulla logistica del territorio per decine di milioni di dollari e centinaia di milioni di euro per migliorarne efficienza e rapidità nella movimentazione delle armi. Come primo momento della mobilitazione unitaria che porterà anche l’Italia a partecipare il 4 aprile 2019 alla giornata mondiale di lotta contro le basi US/ NATO, il Comitato chiama a sostenere con forza il presidio promosso dall’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba davanti a Camp Darby il 5 gennaio prossimo per chiedere la restituzione a Cuba della base di Guantanamo, a sessanta anni dalla liberazione dell’Avana.

Comitato toscano Contro Camp Darby, per la Pace e i Valori della Costituzione

Pisa, 12 dicembre 2018

(Segnalato da Umberto Franchi)