Caro direttore, per Salvini il governo doveva finire per i troppi no dei Cinque stelle. Io sono stato sempre contrario al governo uscente ma perché guardare solo ai no grillini? Perché non valutare i no salviniani?
No al rispetto della vita dei migranti. No al diritto umanitario e ai trattati internazionali. No a un reale impegno per cambiare il trattato di Dublino (famosa la sua assenza ai tavoli europei). No all'Europa come progetto comune. No (paradossale) alla sovranità nazionale a favore ora di Trump ora di Putin. No alla solidarietà (che diventa reato). No al volontariato (penalizzato fiscalmente). No anche a un reale taglio delle tasse, mascherato da un massimalismo parolaio contrario a poche misure fattibili e giuste in ambito economico. No a provvedimenti reali per le famiglie. No al rispetto della dialettica politica (chi lo critica dovrebbe solo candidarsi al Parlamento; paternalismo dei bacioni verso i dissenzienti; i suoi accordi sono buoni, quelli degli altri sono "inciuci" mostruosi). No alla trasparenza (proteste per la restituzione di 49 milioni, silenzio sui rapporti costanti con la Russia di Putin e altro).
Aggiungo un altro no che mi ferisce in profondità e che ritengo molto grave: quello ostentato e concorrenziale verso il papa (supportato da ecclesiastici compiacenti). E' un no alla laicità della politica e alla sensibilità di tanti credenti indisponibili alla banalizzazione e alla profanazione della croce, del rosario e di Maria usati come arma politica (e degradati a "pornografia" politico-religiosa).
Urge una diffusa rieducazione culturale (linguistica e lessicale) per ridare dignità alla politica, credibilità al messaggio evangelico e respiro alla nostra umanità. Secondo me, ogni azione per la libertà, per la giustizia e per la pace passa da questo impegno, da questa quotidiana profezia.
Sergio Paronetto
22 agosto 2019
Fonte: Pax Christi - http://www.paxchristi.it/