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Incubi d'autunno

Carissimi lettori di questa mail list,
vi scrivo per rassicurarvi che la pace sociale è definitivamente sancita. Sull'asse Roma, Rimini, Torino, Detroit inizia una stagione di progresso e competitività che porterà il nostro paese verso i fasti di un nuovo miracolo economico.
La presa di coscienza da parte di tutti che il conflitto tra le classi è ormai uno strumento obsoleto di regolazione sociale sancirà una rinascita democratica della società, società che verrà lasciata finalmente libera da una burocrazia di uno stato che ha creato una cappa alla libera realizzazione di ognuno di noi. Primo atto di questa nuova flodida stagione è stata la disdetta del contratto dei meccanici da parte di federmeccanica, preludio del superamento dei contratti nazionali, o tuttalpiù al loro annacquamento attraverso un sistema di deroghe che ogni impresa potrà applicare a seconda del caso così come è già bello esplicito nell' accordo separato sul modello di riforma contrattuale firmato nel gennaio 2008 da CISL-UIL e UGL.
Il secondo tassello dovrà essere posto dal governo, il quale dovrà agire su due fronti, da una parte svincolando l'impresa da ogni regola lasciandola libera di muoversi all'interno del mercato globale, dall'altra liberando il mondo del lavoro dai centri regolatori e avvicinando la contrattazione alle persone senza fastidiosi intermediari. La prima cosa da fare per evitare il riaffiorare di inutili conflitti è agire a monte, ossia impedire al lavoratore il ricorso al giudice del lavoro, ponendo una clausola vincolante nel suo contratto che gli obbligherà il lavoratore stesso a ricorrere ad un arbitro, molto più conciliante e docile e molto meno ossessionato da inutili cavilli legislativi.
Inoltre la fine del contratto nazionale di lavoro ( ricordate quelle trattative su quei tavoli immensi fatti solo di discorsi in cui la giornata finiva sempre con un bel pranzo pagato con i soldi dei lavoratori) verrà sancita grazie all'estensione della certificazione dei contratti a tutte le materie contrattabili, in deroga quindi al contratto stesso. Questo è il preludio della vera modernità, ognuno potrà finalmente farsi il suo contratto su misura in base alle sue capacità e al suo adattamento ai ritmi richiesti dal processo produttivo. Come si poteva credere di continuare ad andare avanti in questo mercato del lavoro rigidissimo nel quale un operaio del sud pretendeva di guadagnare lo stesso salario di uno del nord, oppure  pensare che una donna potesse guadagnare uguale ad un uomo e poi scusate in tutto questo anche gli extracomunitari pretendevano di avere un salario uguale al nostro.
Condizione essenziale per la nuova era è che l'informazione e l'opinione pubblica sia sotto la guida di noi pacifisti, per quanto riguarda gli altri, gli agitatori, i rivoltosi, gli antitaliani se non addirittura i terroristi, non devono poter avere canali discponibili, tuttalpiù useremo i nostri per screditarli. In fondo questa gente, Fiom in testa, mica pensa al bene del paese, ma al proprio, chiusi nei loro spettri del passato. Al paese pensiamo noi che tutti i giorni ci adoperiamo per dare lavoro a milioni di persone in un paese pieno di vincoli e difficoltà burocratiche.

Però tutta questa gente è sorprendente, perchè nonstante gli si sia tolto tutto riescono ancora a stare zitti, a non incavolarsi, a loro basta dare un telecomando e mettergli alla televisione un par di culi e loro stanno li assopiti nella loro apatia.



Vi scrivo perchè mi è giunta notizia che tutta questa gentaglia, infoltita dei soliti fannulloni statali (come per far un esempio professori che passano il loro tempo a discorrere dalle loro cattedre con i soldi di noi contribuenti) si stà organizzando per fare una manifestazione il 16 ottobre, per i diritti dei lavoratori, per la democrazia e per la libertà. Certo queste sono sicuramente belle parole, ma quel che serve adesso all'italia per uscire dalla crisi è competitività e produttività, quel che serve è metterci tutti insieme a lavoro, senza perdere tempo, per vincere le difficili sfide che abbiamo di fronte, non torniamo vi prego alla vecchia politica.

Mi è giunta notizia che anche voi della Sup-Rete a sinistra, state organizzando assemblee e pulman per partecipare a questo triste evento, ma io vi dico che siete in errore.

Comunque sia anche noi ci stiamo organizzando perchè al più presto queste gazzaglie di popolo non si facciano più, questi ritrovi carnevaleschi ledano il diritto di mobilità dei cittadini, sporcano le strade e occupano  piazze creando disagi al turismo stesso, fonte di guadagno primaria del nostro paese.

Rassegnatevi, fermatevi finchè siete in tempo, già altre volte vi abbiamo dimostrato di cosa siamo capaci di fare, di come siamo in grado relegarvi al silenzio, non costringeteci a fare ciò a cui non vorremmo neanche pensare, in fondo il nostro bene è il bene collettivo e quando l'acqua sale anche la vostra barca sgangherata potrà averne dei benefici, e ricordatevi bene una cosa, noi siamo noi, e voi non siete un cazzo.

con affetto

lorenzo

Fonte: ComunicazioniNazionali
Segnalato da Gino Buratti