L’intervista rilasciata dal Ministro della Difesa Guido Crosetto (LA STAMPA del 29.01.2024 ) suscita sconcerto tra gli attivisti per la pace e la nonviolenza per i toni apertamente militaristi e bellicosi di un discorso che lo stesso ministro riconosce “difficile da accettare”. Incalzato dalle domande Di F. Olive, infatti, Crosetto ha definito l’invio di navi militari italiane nel Mar Rosso una “priorità”, poiché “c’è una guerra commerciale in atto che vuole alterare le regole globali”, per cui sarebbe giustificato ed urgente l’intervento della nostra Marina.
«Con poche ma preoccupanti battute – commenta Ermete Ferraro, presidente dello storico Movimento Internazionale dalla Riconciliazione – il titolare della Difesa ha informato gli italiani che mobilitarsi per combattere ‘guerre commerciali’ è legittimo e doveroso, sottolineando che la natura difensiva della presenza di navi militari italiane nel mar Rosso potrebbe esplicarsi non solo rispondendo a eventuali attacchi, ma perfino “anticipandoli”. Cosa che, invece, è in stridente contrasto sia coll’art. 51 della Carta dell’O.N.U. (“diritto naturale di autotutela individuale o collettiva, nel caso che abbia luogo un attacco armato…”), sia con l’art. 11 della nostra stessa Costituzione, ma purtroppo in linea con la deviante dottrina statunitense della c.d. “legittima difesa preventiva”.»
Per Crosetto, lo scenario peggiore sarebbe “doversi difendere sul proprio territorio” (senza peraltro escludere di “intervenire in Paesi lontani per difendere gli interessi italiani”) e pertanto auspica che cambi il ruolo delle forze armate, formando inoltre una ‘riserva militare’ costituita da volontari che affianchino le forze regolari, in caso di necessità. Alla domanda se si tratti di ‘una svolta militarista’, il ministro Crosetto ha affermato che non si vuole la guerra e che i riservisti sarebbero solo un supporto alla difesa, in base ad una “visione non ideologica ma pragmatica”.
«Il M.I.R. Italia ritiene però che siamo di fronte a un’innegabile svolta, connotata da un palese sdoganamento dell’ideologia militarista e bellicista, motivato dalle pressioni della NATO e dagli interessi della lobby militar-industriale. Il nostro movimento, pacifista e disarmista, lancia pertanto l’allarme e chiama gli italiani – in particolare i giovani – a manifestare la loro contrarietà, dichiarando preventivamente la loro obiezione ad ipotesi di ulteriori spese militari ed a nuovi reclutamenti di personale militare, denunciando anche l’insidiosa infiltrazione delle forze armate nel nostro sistema scolastico e universitario» ha concluso Ferraro.
29 gennaio 2024
segreteria nazionale
Movimento Internazionale della Riconciliazione
branca italiana dell'IFOR (International Fellowship of Reconciliation)
Via Garibaldi 13
10122 Torino, Italia
Tel. +39.011532824
Fax +39.0115158000
C.F.: 96028760583
Website: www.miritalia.org
Facebook: MIR