Nel rimandare alla pubblicazione della ricerca Volontà e Resistenza. Venti anni di volontariato1 per quanto concerne un'analisi storica dell'attività della Casa di Accoglienza fino al 2007, proviamo, con queste brevi note, a fare una riflessione sul triennio 2008 – 2010, sempre nel tentativo di comprendere i mutamenti di cui siamo stati testimoni, nella consapevolezza dei nostri limiti e della "parzialità" della nostra prosptettiva, ma anche del fatto che la Casa di Accoglienza non è una soluzione al disagio, quanto semplicemente l'opportunità di una breve sosta nelle fatiche quotidiane degli ospiti che vengono accolti.
La Casa di Accoglienza, la cui apertura è garantita esclusivamente dai volontari, che si alternano generalmente in turni quindicinali (uno serale ed uno notturno), come è noto, ospita al massimo nove persone dal lunedì al venerdì.
In linea generale le persone per essere ospitati devono presentarsi il lunedì al Centro di Ascolto in via Quercioli per un colloquio.
Da quest'anno ci siamo dati dei criteri di priorità, per evitare discussioni tra chi è errivato prima o dopo. Nel caso, quindio, che al Centro di Ascolto vi siano in attesa più di nove persone utilizziamo queste priorità:
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Persone segnalate dai Servizi Sociali dei Comuni o ddell'Azienda ASL;
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Persone segnalate da associazioni che stanno seguendo l'interessata/o;
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Donne e minori;
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Persone dimesse dall'ospedale e che hanno bisogno di convalescenza;
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Persone ultra sessantacinquenni.
Le persone ospitate, a prescindere se abbiano fruito o meno dell'intero periodo permesso, nei due mesi successivi non possono essere ospitate. Eventuali deroghe vengono autorizzate solo se:
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Vi è una richiesta motivata di Servizi Sociali o Associazioni, che richiedono una eventuale proroga per poter progettare un intervento;
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Per motivi gravi di salute, su richiesta motivata di un medico
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In casi di particolare emergenza e disagio su valutazione degli operatori del Centro di Ascolto.
Nel leggere i dati è necessario premettere che in questo triennio la Casa di Accoglienza è sempre rimasta chiusa nei mesi da luglio a ottobre2, per permettere quei lavori di ristrutturazione che sono stati permessi grazie al contributo della Fondazione della Cassa di Risparmio di Carrara distribuito appunto in tre tranche annuali e che ha reso sicuramente la Casa di Accoglienza ancora più ospitale anche sotto l'aspetto della struttura.
Sicuramente la crisi economica e sociale in atto ha modificato qualcosa nelle presenza alla casa, non ultimo l'incremento significativo di persone minorenni, che noi ospitiamo sempre accompagnate da un parente, è un ulteriore indicatore di come sempre più frequentemente rispetto al passato si rivolgono alla nostra struttura famiglie, che vengono ospitate in un contesto che non è preparato, nemmeno sotto il semplice aspetto logistico, ad accogliere nuclei familiari3.
Leggi tutto il Report: Casa di Accoglienza di via Godola: report anni 2008 - 2010 (AVAA - Gino Buratti)
1"Libertà e Resistenza, venti anni di volontariato", Buratti Gino, edizione Tranesuropa, anno 2009
2Nel triennio precedente, 2005-2007, nel periodo luglio-ottobre abbiamo registrato una media di 80 presenze l'anno.
3La Casa di Accoglienza è composta da una cucina, dove gli ospiti cenano, una sala (per la conversazione e la televisione), tre camere riservati agli ospiti (una da tre letti, una da due letti ed una da quattro letti), due bagni, un stanza-magazzino e la camera per i due volontari del turno di notte).