di Daniele Novara
La Circolare Ministeriale 2009-2010 che prevede la possibilità per i genitori di iscrivere i figli e le figlie alle Scuole dell’Infanzia Statali sia nel modulo orario 8-16 che nel modulo orario 8-18 presenta un evidente azzardo. A nessuno può sfuggire che il modulo orario 8- 18 vuol dire esattamente 10 ore di permanenza continuativa nel contesto scolastico.
Dieci ore appare una misura sproporzionata e insostenibile per bambini dai 3 ai 5 anni (se non dai 2 e mezzo - come prevede la nuova legge).
A prescindere dalla qualità del personale, esiste una soglia oltre la quale l’esperienza scolastica diventa un’esperienza di istituzionalizzazione forzata con possibili danni a livello neuronale, emotivo e comportamentale. Io stesso ho seguito in consulenza pedagogica casi di bambini fortemente istituzionalizzati negli Asili Nido che, arrivati ai 2 anni e mezzo, hanno mostrato inequivocabilmente segnali di disagio e di sofferenza. La deriva anti-pedagogica a cui stiamo assistendo in questi ultimi anni, legittimata purtroppo anche da queste circolari, implica da parte dei genitori un’attenzione ancora più responsabile.
Occorre evitare che i bambini e le bambine vengano parcheggiati a prescindere da bisogni realmente educativi, ma solo in funzione di esigenze contingenti e materiali.
Occorre con decisione - da parte di chi ha responsabilità istituzionali a vari livelli - proporre e riproporre il valore formativo dell’esperienza degli Asili Nido e delle Scuole dell’Infanzia. Per non tornare indietro. Per non tornare alla pura assistenza infantile. Si tratta di una vera e propria emergenza!
Invio pertanto un appello ai genitori perché non si lascino imbonire da proposte che hanno un palese retrogusto di pura concorrenza commerciale e mantengano una posizione chiara rispetto al diritto infantile di avere un’articolazione varia della giornata, piuttosto che uno schiacciamento eccessivo e pericoloso sul solo contenimento scolastico.
Daniele Novara
A prescindere dalla qualità del personale, esiste una soglia oltre la quale l’esperienza scolastica diventa un’esperienza di istituzionalizzazione forzata con possibili danni a livello neuronale, emotivo e comportamentale. Io stesso ho seguito in consulenza pedagogica casi di bambini fortemente istituzionalizzati negli Asili Nido che, arrivati ai 2 anni e mezzo, hanno mostrato inequivocabilmente segnali di disagio e di sofferenza. La deriva anti-pedagogica a cui stiamo assistendo in questi ultimi anni, legittimata purtroppo anche da queste circolari, implica da parte dei genitori un’attenzione ancora più responsabile.
Occorre evitare che i bambini e le bambine vengano parcheggiati a prescindere da bisogni realmente educativi, ma solo in funzione di esigenze contingenti e materiali.
Occorre con decisione - da parte di chi ha responsabilità istituzionali a vari livelli - proporre e riproporre il valore formativo dell’esperienza degli Asili Nido e delle Scuole dell’Infanzia. Per non tornare indietro. Per non tornare alla pura assistenza infantile. Si tratta di una vera e propria emergenza!
Invio pertanto un appello ai genitori perché non si lascino imbonire da proposte che hanno un palese retrogusto di pura concorrenza commerciale e mantengano una posizione chiara rispetto al diritto infantile di avere un’articolazione varia della giornata, piuttosto che uno schiacciamento eccessivo e pericoloso sul solo contenimento scolastico.
Daniele Novara