L'impegno di AAdP, in quest'ultimo anno, ha continuato ad essere quello di promuovere le periferie, difendere i diritti degli ultimi (perché non c'è pace senza giustizia), ma anche richiamare l'opinione pubblica ad andare oltre i luoghi comuni, a tenere aperti gli interrogativi sui grandi conflitti che travagliano questo tempo, a non prendere per buone risposte prefabbricate e omologate, a non arroccarsi su posizioni integraliste e razziste.
Ricordo rapidamente le attività svolte nel 2015 (non so se l'elenco è completo, ma è quello che ho mandato in Comune per la conferma dell'iscrizione all'albo): non poche, considerate le limitate risorse economiche e umane!
Attività svolte nel 2015
Collaborazione con l'amministrazione del Comune di Massa nei seguenti ambiti:
- Emergenza abitativa, questione rom, sinti e caminanti (stimolo alla ricerca di soluzioni tramite incontri periodici - quasi un tavolo informale di lavoro, pr quanto infruttuoso - con il Sindaco e gli Assessori interessati);
- Bilancio partecipato nel quartiere di Castagnara;
- Cittadinanza onoraria ai figli di stranieri nati in Italia nell'ultimo anno e introduzione della Civil Card, tramite collaborazione nella progettazione, pubblicizzazione e realizzazione di tre iniziative:
- Partecipazione al Consiglio Comunale straordinario del 30.11.15 (cerimonia di consegna dell'attestato di cittadinanza onoraria)
- Festa dei popoli con le comunità straniere al Centro giovanile S.Carlo Borromeo (con l'intervento del gruppo musicale MUS) il 05.12.15
- Iniziativa di sensibilizzazione degli studenti del Barsanti il 11.12.15 (performance di BlancaTeatro: Viaggio di un Ulisse qualunque e testimonianze di 4 richiedenti asilo ospitati nel nostro territorio)
Adesione a manifestazioni locali (Mobilitazione contro il razzismo, Massa, 23.05.15;
Marcia delle donne e degli uomini scalzi, Carrara, 11.09.15)
e nazionali (Fermiamo la strage subito, 20.06.15)
Realizzazione di dibattiti pubblici sulle tematiche della pace:
- Guerre contemporanee e migrazioni tra disinformazione, pregiudizio e paura. Intervengono: Prof A. Dal Lago, Paolo Busoni. 19.06.15
- Grecia: non è un problema finanziario ma di valori. Interviene Francuccio Gesualdi. 09.07.15
Presentazione di libri:
- Staffetta: Giulio Milani presenta Marco Rovelli, Eravamo come voi. 21.07.15
- Marco Rovelli presenta Giulio Milani, Terra Bianca. 22.07.15
- Alfredo Tradardi, Gaza e l'industria israeliana della violenza. 12.11.15
"Periferie al Centro 2015":
- Realizzazione del progetto di valorizzazione delle periferie urbane giunto alla 4a edizione e sviluppato per il 2° anno nel quartiere di Castagnara-Romagnano nel Comune di Massa.
Il progetto ha realizzato le seguenti iniziative estive:
- Recupero parco, 23.07.15
- Festa al parco, 30.07.15
- Tombolata, 13.08.15
- PedraSamba, 27.08.15
Ha contribuito alla nascita sia del Comitato di Castagnara per la promozione e gestione del parco, che all'apertura dello Spazio Donna, in collaborazione con l'AVAA, nella stanza in Via Formentini messa a disposizione anche per le attività del Quartiere.
- Partecipazione con le altre associazioni del teritorio di Romagnano-Castagnara-Alteta (obiettivo ancora quello di favorire la costruzione di una rete locale) alla progettazione-attuazione di due iniziative: il Carnovalo di Romagnano-Castagnara e i Giochi senza quartiere.
Collaborazione con la rete di associazioni aderenti al "Comitato 366 – umanità itinerante" per la difesa dei diritti degli extra comunitari e dei migranti.
Collaborazione per la preparazione e realizzazione della Marcia Interreligiosa della Pace della provincia di Massa Carrara, 01.02.15, in collaborazione con l'AC e le varie comunità religiose cristiane (cattolica, valdese-metodista, ortodossa) e islamica presenti nella provincia stessa.
Invio per mail del Notiziario Settimanale dell'AAdP.
Inserimento nel Notiziario Settimanale dell'AAdP de IL PONTE, periodico delle persone detenute nella Casa di reclusione di Massa, in collaborazione col Coordinamento gruppi Volontariato C.R. Massa.
Amministrazione e aggiornamento del sito dell'AAdP.
Come proseguire il cammino?
Raccolgo in questa riflessione anche alcuni contributi di membri del nostro senato ed amici. Mi pare che le direzioni da percorrere siano già in certo senso tracciate; il problema è piuttosto quello di individuare gli strumenti, ridefinire le modalità, aggiustare le traiettorie.
1) Credo che tutti concordiamo sulla necessità (oggi più acuta e senz'altro prioritaria, dato l'odierno scenario di guerra e l'indifferenza con cui stampa, parlamento, opinione pubblica sembrano essere assuefatti alle guerre in corso, tanto da accogliere come normale o ineluttabile una nostra missione in Libia, per quanto decisa altrove, non approvata dal Parlamento e da nessuno posta in discussione, con buona pace dell'art. 11 della Costituzione...) di porre maggiormente al centro del nostro programma riflessioni sulle guerre in corso, sugli armamenti, sulle politiche internazionali e promozione di iniziative di pace, nonviolenza, anche tramite la ricerca di reti locali e nazionali che diano maggiore visibilità e significato al nostro impegno. Ma che fare concretamente per rompere l'attuale inerzia della società? Ci serve un di più di fantasia e creatività...
2) Ritengo però altrettanto importante – e su questo potremmo invece avere opinioni diverse – non abbandonare i percorsi intrapresi a livello locale (PaC e migrazioni/integrazione): si tratta oggi soprattutto di continuare ad accompagnare, non da protagonisti ma da mediatori, processi in atto, troppo fragili ancora per essere abbandonati a se stessi. Mi riferisco in particolare:
a) a Castagnara, dove il neo-nato Comitato per il parco e il faticoso avvio di alcune collaborazioni di quartiere ci chiedono di non essere più in prima persona i promotori di ulteriori iniziative, ma di rimanere presenti e di affiancare/sostenere il cammino di questi nuovi soggetti collettivi; un accompagnamento analogo ci è chiesto per le famiglie dei Sinti, nel loro (e nostro) travagliato rapporto con l'Amministrazione comunale;
b) a porci ancora come stimolo, sia nei confronti dell'Amministrazione che delle comunità etniche, alla prosecuzione di politiche di integrazione, monitorando l'attuazione della Civil Card e promuovendo un tavolo di coordinamento / sensibilizzazione, a cui invitare comunità di migranti e associazioni che operano con i migranti, a sostegno e in vista dell'istituzione della Consulta e del Consigliere aggiunto.
3) Grazie al lavoro di Gino, credo infine che il Notiziario e il sito siano un fiore all'occhiello di AAdP, pur apprezzati forse più fuori provincia che in provincia. Occorre dunque continuare e potenziare questa attività con la costituzione, chiesta più volte da Gino, di un comitato di redazione che lo affianchi e gli alleggerisca il lavoro. Abbiamo appena iniziato qualche timido passo in questa direzione ma si può fare di meglio.
Questioni aperte
Restano aperti alcuni nodi fondamentali che concernono l'identità stessa di AAdP, che è e vuole essere una rete di Associazioni ma, incalzati dagli eventi e dalle scadenze, non riusciamo mai a prenderci il tempo di affrontarli; non possiamo del resto permetterci di concentrarci sul nostro ombelico, mentre il mondo intorno salta in aria...
a) Un primo problema, nato forse assieme all'Accademia e che si interseca con la crisi sempre più profonda dell'associazionismo, è quello della rappresentatività dei singoli membri del senato o soci: se le iniziative attuate sono nate sempre da proposte avanzate da membri del senato o simpatizzanti, è vero però che spesso sono state vissute più a titolo personale che col pieno coinvolgimento delle Associazioni di appartenenza.
Questo ha in parte vanificato l'intenzione iniziale di distribuirci compiti o ambiti di impegno, in modo da non costringere sempre tutti a fare tutto (tanto più che ciascuno già è oberato da tutti gli altri impegni - lavorativi, familiari, personali, associativi...) ed ha acuito anche una domanda: AAdP è realmente una rete di Associazioni che convergono – ciascuna per il proprio settore di competenza – su alcune tematiche di fondo condivise, o finisce per essere invece un'altra Associazione che aggiunge ulteriori riunioni ed ulteriori attività a quelle della propria Associazione di appartenenza?
b) Un secondo problema riguarda il rapporto col territorio. Nonostante il carattere “provinciale” di AAdP, l'Accademia continua ad essere radicata abbastanza solo nel territorio massese e assai poco presente, invece, negli altri comuni di costa o in Lunigiana. L'ingresso nel Senato di realtà associative della Lunigiana, che da alcuni anni mancavano, nonché la scelta di fare questa l'odierna Assemblea a Carrara, territorio poco rappresentato in AAdP, dicono il nostro desiderio di coinvolgere territori più ampi. Ma come?
Non si tratta del resto solo di confini geografici. Forse dobbiamo anche riconoscere che non siamo un punto di riferimento significativo per l'Associazionismo, che raramente cerca l'adesione di AAdP (o anche solo la sua sponsorizzazione) per realizzare proprie iniziative. Come essere più incisivi e più appetibili?
Non siamo un punto di riferimento significativo neppure per le Amministrazioni locali: il Comune di Massa, invece di apprezzare la nostra ricerca di dialogo, ha subìto con riluttanza una certa nostra “ingerenza” e si è trovato quasi “costretto” ad alcuni passi significativi quali la cittadinanza onoraria e la Civil Card (e questo per noi potrebbe essere anche un merito!); ma l'inedito confronto ravvicinato con l'Ente locale, che ha chiesto compromessi e mediazioni non sempre indolori, ha evidenziato sensibilità diverse all'interno delle stesse Associazioni che fanno parte di AAdP.
c) Un terzo ambito che a volte può apparire problematico, ma che è connaturato proprio alla fisionomia dell'Accademia, è la convivenza, mai scontata, tra Associazioni che non solo si occupano di ambiti molto diversi tra loro, ma che a volte hanno anche visioni e ideologie assai distanti. Credo che questa prerogativa sia una ricchezza unica di AAdP – la dimostrazione cioè che la pace si può costruire solo insieme, superando l'individualismo, limando le differenze, cercando ciò che accomuna – ma è evidente che anche questo dialogo chiede pazienza, energie, tempo e grande rispetto reciproco. Soprattutto impariamo che nulla è mai dato per sempre per scontato.