L'Accademia Apuana della Pace ha aderito fin dall'inizio alla manifestazione promossa da CGIL e da numerose Associazioni di Massa Carrara il 27 gennaio 2024, giornata della memoria, in cui si ricorda la tragedia dell'olocausto.
Ci ha spinto a fare questo la consapevolezza del bisogno di non dimenticare e di fare nostra l'eredità e l'insegnamento dell'olocausto, quei valori che sono a fondamento della nostra Costituzione Antifascista.
Quel dramma ci consegna ogni giorno la responsabilità di continuare a lottare affinché non si ripetano le leggi razziali, quando un popolo viene considerato inferiore, che non si pratichi più l'apartheid, la separazione dei popoli, il disconoscimento dei diritti ad alcuni popoli e ad alcune categorie di persone... tutto questo ha trovato apice nel nazismo e nel fascismo, ma che purtroppo trova ancora consenso e vita, come possiamo vedere a Gaza e in Palestina.
Siamo qui oggi in questa piazza perché poco da lontano da noi viene esaltata la negazione dei valori e del monito che ci ha lasciato la shoah: in quel luogo si riaffermano le differenze, le disuguaglianze, si relegano le diversità tutte ai margini della società, si negano i diritti delle persone, non si riconosce l'umanità di chi soffre.
In quella sala si negano i valori fondanti della nostra carta costituzionale (solidarietà, uguaglianza, diritti sociali e individuali), perché si cerca di riaffermare i non-valori del fascismo.
Non è un caso che nessuno dei leader di questa destra estrema che ci governa non riesca a pronunciare la parola antifascismo, nonostante abbiano giurato fedeltà alla nostra costituzione, quindi fedeltà all'antifascismo!
Forse non possono pronunciarla perché sarebbe la negazione di se stessi.
Ecco non siamo come Accademia Apuana della Pace in questa piazza per contrastare qualcuno o qualcuna, siamo in questa piazza per gridare forte che questa Italia è nata dalla resistenza e ha scritto una Costituzione che nega tutto quello che fascismo e nazismo hanno teorizzato e realizzato.
Siamo in piazza per gridare forte che questa Costituzione si fonda sul rispetto delle persone a prescindere delle proprie scelte, della propria religione, del proprio orientamento, si fonda sulla solidarietà interna e internazionale.
Siamo in piazza perché questa Costituzione nega che la guerra possa essere uno strumento di risoluzione delle controversie internazionali e che quindi solo il dialogo, la mediazione e un governo internazionale dei conflitti possa essere la via maestra con la quale si affrontano i problemi tra le nazioni, sostenuti dalla constatazione di come la cultura e la logica militare abbia fallito ad assicurare un mondo di pace.
Siamo in piazza per chiedere che la Costituzione venga applicata e realizzata, non cambiata!
Gino Buratti
Massa, 27 gennaio 2024