Sono passati due anni dalla prima emozionante e festosa cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria Italiana ai bimbi nati a Massa da genitori stranieri. Noi dell’Accademia e tutti i presenti nell’aula del consiglio abbiamo ancora vivo il ricordo dei volti di quei genitori così orgogliosi e felici.
Parlando con quelle persone abbiamo capito che la cosa più importante di quella serata, per loro, era l’essere diventati parte della comunità. Già in quella occasione abbiamo proposto, come associazione, di pensare all’inserimento di un Consigliere aggiunto che rappresentasse le comunità straniere sul territorio.
Sappiamo che in questi giorni nella stessa aula si sta discutendo, tra i punti dello Statuto del Consiglio, proprio di questa figura.
Siamo consapevoli del valore soprattutto simbolico di questa scelta, ma siamo convinti che questo rappresenterebbe un ulteriore passo in avanti nell’ affrontare quello che è diventato uno dei temi più dibattuti a livello nazionale e non solo.
A tal proposito, visto che oltre che alla città ci stiamo rivolgendo anche al Consiglio Comunale, vorremmo si affrontasse IL TEMA DELL'ACCOGLIENZA con la consapevolezza che proprio dalla dimensione cittadina si debba partire per risolvere alcune questioni che in altri comuni d’Italia hanno provocato problemi quando di natura sociale, quando oggetto di indagini giudiziarie.
Sono oramai anni, decenni che si parla di ondate migratorie, ora però non si può più parlare di emergenza, non si può più parlare di eccezionalità, questa ora è la nostra realtà, la nostra storia.
Non è altresì accettabile vedere il crescere di realtà, le più disparate, che usufruendo dei fondi messi a disposizione, gestiscono, praticamente senza controllo, decine e decine di migranti senza fornire loro, in moltissimi casi, alcun servizio o proposta che sia di vera accoglienza.
Dobbiamo assumerci come città attraverso l’amministrazione, in sinergia con i comuni limitrofi, la responsabilità di controllare queste dinamiche, non solo per assicurare un servizio qualificato, ma anche per prevenire speculazioni di carattere economico e politico nonché evitare di creare realtà fatte di emarginazione e intolleranza.
Solo così daremo valore agli atti simbolici e li trasformeremo in atti di governo del territorio e dei suoi cittadini.