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A conclusione di un anno è opportuno, se non fare un bilancio, quanto meno riflettere sul "servizio" di informazione che abbiamo offerto, per capire, anche con i suggerimenti e le critiche dei lettori, come possiamo cambiare.

Insistiamo sul termine "servizio", perché di questo si tratta. Fin dal 2005, quando abbiamo iniziato a dare vita a forme di comunicazione e di informazione strutturate, non abbiamo mai avuto intenzione di costruire un mezzo di informazione, capace autonomamente di produrre prodotti, ma semplicemente la realizzazione di uno spazio comdiviso che sia l'occasione per trovare spunti di riflessione e di approfondimento, a disposizione di chi voglia “abitarlo”.

In tale ottica sia le segnalazioni riportate nei 53 notiziari del 2010 (935) che gli articoli (356) e i documenti (182) pubblicati sul sito nel 2010 non necessariamente riflettono il pensiero delle associazioni e dei singoli che fanno riferimento all'Accademia Apuana della Pace, sono però l'opportunità di cogliere punti di vista e prospettive diverse son le quali guardare problemi e fatti avvenuti.

Perché di questa “visione plurale”, che tenga conto anche di chi non a né voce né potere, c'è bisogno, perché solo in tale direzione è possibile rafforzare quel pensiero critico che è la base indispensabile per un'azione di lotta e di trasformazione dell'esistente.

Di seguito abbiamo riportato le tabelle con i numeri, consapevoli però che dietro a tutto questo c'è una ricchezza di esperienze, di riflessioni, di richiesta di cambiamento … a cui abbiamo cercato di dare ospitalità e voce: niente di più.

Un anno significativo ci aspetta, nel quale la marcia della pace Perugia Assisi del 25 settembre, a cinquant'anni dalla prima marcia, può essere l'opportunità per approfondire quei valori che ne hanno costituito le fondamenta, dando senso e corpo alla necessità di trasformare questo nostro sistema sociale così squilibrato e ingiusto con strumenti nonviolenti.

A conclusione di quest'anno, come AAdP sentiamo il bisogno di ringraziare innanzi tutto voi lettori che, magari sopportandoci, pazientemente date un'occhiata al nostro notiziario (che inviamo a circa 800 indirizzi singoli, oltre a diverse mailing list), ma anche al sito (148.113 pagine visitate, 26.527 visitatori), con un pensiero anche a quanti ci hanno chiesto di non ricevere più il notiziario o lo cestinano appena arriva, invitandoli, con un gesto che non sia passivo, a comunicarci le loro critiche, perché solo da queste possiamo partire per cambiare e migliorare.

Però un ringraziamento va anche a tutti quelli, singoli ed associazioni, che hanno messo a disposizione i loro contributi, dilatando così la rete di condivisione. In particolare il Centro di Ricerca per la Pace di Viterbo, che con le sue newsletter giornaliere è una fonte inesauribile di informazione e di approfondimenti, e l'associazione Viterbo oltre il muro, spazio di ricerca e formazione sulla nonviolenza, con le sue numerose interviste e approfondimenti sulla nonviolenza che poco alla volta stiamo pubblicando sul sito.

Ma un grazie anche a questi singoli giornalisti e studiosi, tra cui ad esempio ci piace ricordare Mario Pancera di Milano, che ci inviano i loro contributi, pur essendo la nostra una piccola e modesta realtà di provincia, e a quelle associazioni che ci offrono, con le loro newsletters, opportunità di approfondimenti: il Centro Sereno Regis di Torino, il Centro Psicopedagogico per la Pace di Piacenza, il labor pace di Genova, il Centro Gandhi di Pisa, il Centro Studi Difesa Civile, l'Associazione Libera, il Coordinamento Comasco per la Pace, la Scuola per la Pace di Lucca, la Newsletter di Ecumenici, i Beati Costruttori di Pace, la Cooperazione decentrata in Toscana... e tante altre realtà che volentieri ospitiamo nel sito.

Un particolare ringraziamento alla Fondazione Neno Zanchetta di Lucca, che con il suo “Mininotiziario America Latina dal Basso”, ci offre uno sguardo altro sull'America Latina, rispetto all'informazione abituale, e a “Bocche Scucite. Voci dalla Palestina occupata”, che quindicinalmente con il suo notiziario ci aiuta a mantenere l'attenzione su quel popolo martoriato, vittima di un nuovo colonialismo.

Le segnalazioni del notiziario settimanale

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