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ABC… l'alfabeto delle cose

Siccome “grande è la confusione sopra e sotto il cielo” e senza due riferimenti semplici “ci si può solo perdere”, proviamo a mettere due paletti ideali e ristabilire la grammatica e l'alfabeto delle cose. Senza un ordine preciso…

ABC… T: tasse

Nel contratto di governo tra Lega e 5stelle c'è la Flat tax con aliquote che, senza cambiamenti, sono fissate al 15 e al 20%.

Una misura fortemente regressiva che significa che i ricchi pagheranno molto meno e i poveri, se non pagheranno di più (è confermata la no-tax area, ma non se ne conoscono i dettagli) avranno certamente molti servizi in meno su cui poter contare (dalla sanità alla scuola, dall'ambiente alla tutela del territorio o delle strade). L'affermazione secondo la quale la riduzione delle tasse (per i ricchi) aumenti la propensione ai consumi è ridicola.

Qualunque studente di economia impara al primo anno (dopo 3 paragrafi e mezzo del primo libro su cui studia) che la propensione al consumo dei ceti più abbienti è rigida all'aumento della ricchezza disponibile. Cioè se tu ad un ricco regali 1000 euro in più, lui non lo spende nell'immediato perché i suoi bisogni primari sono ampiamente soddisfatti. Lo mette, prevalentemente, in cassaforte.

Al contrario, se tu aumenti di 1000 euro il reddito di una persona che stenta ad arrivare a fine mese, quei soldi saranno spesi per soddisfare bisogni insoddisfatti con il reddito disponibile precedentemente. La ripresa dei consumi in questo caso sarebbe molto più certa.

La verità è che sotto la scusa della riduzione delle tasse (solo per i soliti fortunati) si nasconde il consueto progetto delle classi più forti di prendersi la più grande parte della ricchezza possibile. Dalla metà degli anni '70 in poi è sempre stata la stessa musica. E negli ultimi 25 anni lo hanno fatto le destre (anche la Lega), i vari Ulivi e Unioni (Prodi 1, Prodi 2, D'Alema, Amato), il PD (Letta, Renzi), i “tecnici” (Ciampi, Dini, Monti). Oggi, con Di Maio-Salvini, si continua così.

Recuperare la grammatica e l'alfabeto significa dire a chiare lettere che misure fiscali che modificano la ripartizione della ricchezza prodotta a vantaggio dei più ricchi, rendono questo Paese sempre più invivibile per decine di milioni di persone. Sia perché tolgono i servizi a coloro che ne hanno bisogno, sia perché lasciano il peso fiscale verso il basso. La flat tax va totalmente in questa direzione.

Alla prossima!

Fonte: Post pubblicato su FB