Se avere un nuovo vicino di casa di etnia Sinti viene visto dalla comunità "accogliente" come un "peggioramento della qualità della vita", vuol dire che qualcosa nella società non funziona. Vuol dire che è venuto meno il buon senso.
Quando abbiamo letto il testo dell'appello firmato per chiedere l'annullamento dell'assegnazione di un appartamento a Lavacchio ad una famiglia Sinti ci sono venuti i brividi; ci sono tornate in mente scene del passato, rinfrescate di recente dalla Giornata della Memoria. Probabilmente è partendo da episodi come questo che si è iniziato a perseguitare gli Ebrei, i Rom,i Sinti, gli omossessuali, i malati di mente. Inizialmente venivano considerati scomodi, poi vennero trucidati. La storia dovrebbe insegnare a non commettere gli stessi errori. Evidentemente non tutti conoscono la storia recente, o forse preferiscono ignorarla.
L'Accademia Apuana della Pace si impegna da sempre per l'integrazione e la soluzione dei conflitti in modo pacifico. Negare l'alloggio ad una famiglia con la motivazione che "gli zingari notoriamente non si sono mai integrati" ci sembra quantomeno insensato.
Se l'accoglienza di una nuova famiglia in una comunità comporta un problema, la raccolta di firme non pensiamo sia la soluzione.
Facciamo appello ai cittadini solo che la pensano diversamente dai firmatari affinché facciano sentire la propria voce e non lascino campo libero al razzismo. Solo tramite un confronto costruttivo possono essere superati eventuali conflitti.
Il Senato AAdP
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Comunicato Stampa AAdP: Una città accogliente anche per rom e sinti
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