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Comunicato stampa Accademia Apuana della pace sull'aggressione di Hamas ad Israele

L'Accademia Apuana della Pace, nell'esprimere la piena condanna dell'attacco terroristico di Hamas alla popolazione israeliana, non può prescindere da alcune considerazioni, che ci pare siano completamente assenti nel commento dei media e nelle prese di posizione delle forze politiche e delle istituzioni internazionali.

Ancora una volta, come già in tantissime situazioni, non ultima l'aggressione Russa in Ucraina, emerge con forza che la soluzione militare ai conflitti non porterà a nessuna soluzione, ma solo ulteriori morti e distruzioni.

L'azione terrorista di Hamas comporterà l'ennesima reazione di Israele nella striscia di Gaza, un'area altamente popolata, che sarà sicuramente ancora più devastante di tutte quelle fatte finora, con il consenso dell'Occidente, dell'Europa e l'aiuto militare degli Usa.

Nell'esprime solidarietà e vicinanza alle vittime di questo attacco terroristico e alle persone prese in ostaggio, sarebbe ipocrita non ricordare il contesto in cui questa azione, violenta e criminale, si è svolta.

Israele da decenni opprime la popolazione palestinese, ne occupa le terre insediandovi coloni e assedia la striscia di Gaza, in violazione delle tante risoluzioni dell'ONU di condanna, senza che nessun paese occidentale abbia mai osato condannare queste azioni.

Tutto ciò, paradossalmente, ha alimentato la crescita di forze integraliste e terroristiche quali Hamas.

Quanto successo dimostra, ancora una volta, che la strada della repressione militare imposta da Israele non garantisce la sua sicurezza e al tempo stesso calpesta la vita di un altro popolo, in spregio a tutte le convenzioni internazionali. Il problema palestinese non è stato mai affrontato, è rimasto sempre davanti agli occhi dei governi, senza che si sia stati capaci di proporre una soluzione politica, che assicuri la sicurezza ad Israele e l'integrità territoriale ai Palestinesi.

Sicuramente l'azione di Hamas rende il tutto ancora più complicato, aumentando la tensione in tutta l'area medio orientale. Come Accademia Apuana della Pace riteniamo che veramente l'unica strada sia quella di chiedere un cessate il fuoco, di proporre un'area di interposizione tra Israele e Gaza presidiata da forze di pace internazionali e di forzare Israele alla ricerca di una soluzione politica giusta che assicuri il rispetto di tutti gli accordi internazionali fatti, finora resi carta straccia dai diversi governi israeliani.

Concludiamo con le parole tratte da una lettera di Samah Salaime, araba-israeliana, direttice dell'Ufficio di Comunicazione del villaggio Neve Shalom-Wahat Al Alam: "Ancora una volta una realtà insondabile nelle nostre regioni ci porta alla stessa conclusione: Non esiste una vera soluzione senza una vera Pace. Non ci sono scorciatoie; non possiamo vivere in tranquillità e sicurezza senza riconoscere i pieni diritti di ogni singolo essere umano, palestinese, israeliano, ebreo, arabo, che vive tra il fiume e il mare. Abbiamo tutti bisogno di vivere in sicurezza, libertà e piena democrazia"

E le riflessioni di Meir Margalit, attivista ebreo a Gerusalemme: "Sto ascoltando i commentatori in tv e tutti, assolutamente tutti, concordano: Israele stavolta deve dare un colpo fatale ad Hamas. Lo abbiamo sentito tante volte negli ultimi decenni, da generali e politici: daremo a Gaza il colpo finale. Questo atteggiamento ci dice una cosa: Israele è incapace di trarre la conclusione minima, che con la forza questo conflitto non si risolverà mai. Questo conflitto non ha una soluzione militare, l'unica soluzione è politica, dare ai palestinesi quello che gli spetta, la Terra che gli spetta"

Accademia Apuana della Pace

9 ottobre 2023



Link documento ufficiale: https://www.aadp.it/edocman/aadp/documenti/doc3582.pdf