Luigi Ciotti ha parlato sul tema “Ecologia integrale”.
Riace, luogo di accoglienza, oggi è un'esperienza cresciuta, che altri cercano di imitare. È a rischio, perché non è sostenuta. Il problema sociale, più che di diseguaglianza (quantità) è di ingiustizia (sopruso del forte sul debole).
L'enciclica Laudato si' (LS), di grande ispirazione evangelica, offre molti linguaggi e contributi alla cura della casa comune. La biodiversità è minacciata. Il cibo è in mano a 5 multinazionali. Entro 20 anni, 2,5 miliardi di persone saranno senza accesso all'acqua. Il grido della terra è parallelo al grido dei poveri.
Vediamo l'Italia denunciare i migranti, criminalizzare le Ong, vediamo lo sgombero violento di un palazzo occupato a Roma. I migranti sono “merce politica”. Vediamo squadristi di Forza Nuova contro la chiesadi don Massimo Biancalani a Pistoia (accusato di avere accompagnato in piscina dei migranti). Vediamo il sindaco di Licata sfiduciato per aver fatto abbattere case abusive, secondo la legge.
La Terra “casa comune”, è una esperienza spirituale. Il sistema tecnocratico è insostenibile, è una sfida anche per la riflessione morale. L'orizzonte è la sostenibilità. Passare dalla modernità soggettivistica alla relazione costitutiva dell'essere umano. Nel mondo interconnesso è essenziale l'educazione ambientale. La natura e la società umana sono due facce della stessa medaglia.
C'è un debito ecologico. Oggi l'ecologia è assorbita dall'economia, la logica delle quantità ha assorbito l'ecologia, cioè le relazioni e le qualità. Ci occorre una ecologia culturale.
Trump e il rilancio degli armamenti. L'Italia in due anni ha venduto l'85% in più di armi, secondo modelli imposti da fuori e dall'alto. Ci occorre che il sapere scientifico sia unito al sapere umanistico.
La povertà materiale, la povertà relazionale, la solitudine, portano alla paura, alla tristezza.
I giovani si sentono giudicati prima che capiti. Per i nativi digitali bisogna ripensare la didattica, perché lo web ristruttura le relazioni. Ci sarà il sinodo dei giovani, con il loro contributo.
Le spese per l'infanzia sono il 9% in Europa, e in Italia il 4,50%.
Occorre impegnarsi sulla pre-adolescenza, o adultescenza: è l'età in cui si determina il malessere o benessere successivo. Se non sei seducente o prestante, in linea con le mode del momento, sei scartato dalla società dei pari, e allora cadi nell'ansia e angoscia, nel senso di sconfitta, che non si confessa in famiglia, ti ritiri nella solitudine, cadi nella dipendenza della rete.
Si trovano ragazzini nei gruppi di fuoco delle mafie. Educare alla legalità è un mezzo, importante, ma l'obiettivo è la giustizia. La scuola sia la casa comune: dalle 8 alle 18 di ogni giorno. Ho detto ai circoli Pd milanesi: pensate alle persone, non agli elettori da cui prendere consenso. La politica è etica.
Dagli interventi sulla relazione: L'ecologia integrale entra nelle encicliche, ma cade nel senso comune. Ci si rassegna al lavoro precario, fino al lavoro gratuito. La lotta per il lavoro è meno forte che in passato.
Chi minimizza è complice. C'è la “globalizzazione dell'indifferenza”. C'è una caduta etica verso le sofferenze umane.
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Durante il corso si sono svolti dei gruppi di lavoro su: 1) Quale immagine di Dio; 2) Chiesa povera per i poveri; 3) Dialogo ecumenico e interreligioso; 4) Nuove schiavitù e imigrazioni; 5) Ecologia integrale.
Sui diversi temi l'organizzazione del corso aveva fornito contributi inviati in precedenza dai partecipanti
Io posso riferire in sintesi sul gruppo n. 4, a cui ho partecipato.
Ci sono schiavitù antiche e nuove, materiali e spirituali, culturali. Sulle menti e sulle conoscenze dominano le potenze finanziarie, tecnocratiche, militari, ideologiche. Tra queste, l'ideologia della vita come gara, competizione, rivalità; l'idea che siamo una società non di soci, ma di rivali; che la storia umana sia governata dalla violenza. Il vangelo di Gesù rovescia questa ideologia: il Regno viene, è tra noi e in noi, ed è la possibilità dataci di amicizia costruttiva di vita.
C'è la schiavitù dell'ignoranza e della paura, dell'informazione che distrae e terrorizza, che zooma sul male e nasconde il bene umano delle esperienze di convivenza e pace.
In tale quadro di schiavitù, e di lotte per la libertà e la dignità, le migrazioni rivelano che abbiamo bisogno gli uni degli altri, e siamo fatti gli uni per gli altri. Abbiamo anche una diffidenza istintiva verso l'altro, il diverso, ma la civiltà (cittadini dell'unica umanità) sta nel ri-conoscimento dell'umanità altrui, nell'uguale origine e nell'uguale orizzonte. Ci sono tante reali esperienze ignorate, di attiva e inventiva accoglienza, protezione, promozione, integrazione, che giovano vitalizzando tutta la società plurale.
Il gruppo di lavoro ha proposto a noi e alle nostre comunità, prima di fare richieste ai vescovi, di ascoltare il vangelo della libertà, di essere cristiani “liberi per liberare”. Se la chiesa-di-chiese sarà così, la profezia di Francesco camminerà.
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Dare un futuro alla svolta profetica di Francesco (Cittadella di Assisi, 24-27 agosto 2017 - 75° corso di studi cristiani):