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Di nuovo venti di guerra: comunicato stampa AAdP

Il rischio di una escalation militare in Ucraina è un fatto gravissimo che ancora una volta testimonia l'assenza di una governance internazionale in grado di gestire le controversie tra paesi. L’ONU nella sua forma attuale è impotente, per cui tutto viene rimandato al potenziale bellico dei singoli paesi o delle alleanze militari.

Constatiamo inoltre l'assoluta assenza dell'Europa, incapace di avere una posizione internazionale comune e soprattutto distinta dagli interessi rappresentati dalla NATO.

In questo scenario l'espansionismo russo da una parte e quello della NATO dall'altra non hanno istituzioni che possano arginarlo.

Non sappiamo quanto sia reale la volontà di invasione della Ucraina da parte della Russia, né quanto lo siano le minacce di intervento della NATO, ma il problema rimane lo stesso: l'espansionismo russo si sente minacciato da quello della NATO.

La memoria come sempre è corta: all'epoca della crisi di Cuba i ruoli erano invertiti. Gli USA reagirono violentemente al tentativo di Mosca di mettere delle basi nell'isola caraibica e i rapporti di forza indotti dalla guerra fredda portarono l’Unione Sovietica a rinunciare a quel progetto. Ora è la NATO, e indirettamente gli USA, quindi, che sta mettendo delle basi sempre più vicine al confine russo.

Riaffermiamo quanto dice l’articolo 11 della costituzione: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.

Ci associamo a quanto propongono anche altre associazioni e movimenti per la Pace europei e ucraini che è riassunto nelle espressioni “neutralità attiva” e “non allineamento” a cui dovrebbero attenersi il nostro Governo e la stessa Unione Europea.

Neutralità attiva non significa stare fermi in attesa che gli eventi si compiano, ma operare fattivamente perché l’Italia dichiari la propria indisponibilità alla partecipazione al conflitto ritirando i militari oggi presenti nell’Europa orientale.

Chiediamo alla comunità internazionale che:

  • si interrompa l’escalation militare al confine dell'Ucraina;

  • sia bloccata ogni espansione militare della NATO ad oriente;

  • sia creata una area di interposizione di pace sul confine Russo - Ucraino.

Di fronte a questa ennesima situazione di conflitto ribadiamo l'assoluta necessità:

  • che siano rafforzate, con cessione di potere da parte degli stati nazionali, le istituzioni internazionali per gestire le controversie tra i paesi;

  • che siano sciolte tutte le alleanze militari;

  • che l'Italia e tutti i paesi europei escano dalla NATO e investano risorse, sottraendole al bilancio militare, nella difesa nonviolenta, creando corpi specifici, finanziandone la ricerca e dotandosi di una forza nonviolenta di interposizione.


Accademia Apuana della Pace

Massa, 19/02/2022