Comunicato
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FERMIAMO IL MASSACRO A
GAZA
Il Governo israeliano sabato 27
ottobre 2008 ha lanciato un massiccio attacco militare su Gaza: centinaia di
bombe su 240 obiettivi, nella zona più densamente popolata del mondo. Il
risultato era inevitabile e qualifica questi attacchi come crimini di guerra,
che hanno causato ad oggi la morte di oltre 292 palestinesi e il ferimento di
più di 600 persone, tra cui moltissimi civili. La tragedia si aggiunge a 2 anni
di assedio in cui Gaza è stata tagliata fuori dal resto del mondo producendo la
più grave crisi umanitaria dall'inizio dell'occupazione israeliana, con il 79,4%
della popolazione della striscia sotto la soglia di povertà, ed un tasso di
disoccupazione del 45,5% (Palestine Monitor Factsheet).
Come dice in apertura il comunicato
dell'associazione nonviolenta Israeli Committee against House Demolitions:
“Facciamo massima chiarezza. Gli attacchi massicci di Israele su Gaza oggi hanno
un solo obiettivo sottostante: gestire il conflitto, fermare il lancio di
razzi su Israele da una Gaza assediata e affamata senza porre fine alla causa di
quegli attacchi, 41 anni di Occupazione Israeliana sempre più oppressiva senza
il minimo segno che uno Stato Palestinese sovrano e sostenibile potesse
emergere". La tregua è stata rotta da Israele più volte, con una serie di
attacchi su Gaza che solo a novembre hanno ucciso sei palestinesi e hanno
portato quindi alla ripresa delle ostilità da entrambi i lati. Ma il punto non è
chi abbia rotto la tregua: concentrarsi sul lancio di razzi serve a nascondere
il vero obiettivo del governo Israeliano - rovesciare il governo di Hamas – e
nascondere il fatto che Israele preferisce il CONTROLLO alla PACE. Anche la
popolazione israeliana vittima di lanci di razzi è ostaggio del proprio governo,
che ha negato ai due popoli un vero processo di pace.
E' urgente opporsi all'arroganza di
Israele che assume di poter fare ciò che vuole in totale impunità, ed è
necessario cessare l'uccisione di civili da entrambe le parti. Hamas dice di
aver tentato tutte le opzioni pacifiche senza risultato, e chiama ora una Terza
Intifada di sangue. Affinchè invece la spirale di violenza si fermi, la comunità
internazionale deve rompere il silenzio e agire affinchè Israele fermi gli
attacchi militari su Gaza, ponga fine all'assedio e rispetti i diritti umani del
popolo palestinese. Che il nostro paese e l'Unione Europea interrompano gli
accordi commerciali e militari privilegiati che intrattengono con Israele. Una
Terza Intifada nonviolenta è possibile solo se tutti noi sosteniamo la
resistenza popolare della società civile palestinese e dei pacifisti israeliani
che si oppongono all'occupazione con le manifestazioni, le azioni legali, il
disinvestimento e il boicottaggio.
TAKE ACTION!
Uniamoci alle manifestazioni e ai
sit-in che si svolgeranno questa settimana in varie città italiane. Alcune date
su: http://www.forumpalestina.org/
Protestiamo anche a nome di Arafat, un ragazzo di 22 anni ucciso ieri dall'esercito israeliano nel villaggio di Nil'in, in Cisgiordania, mentre partecipava a una manifestazione contro l'attacco a Gaza.
Protestiamo anche a nome di Arafat, un ragazzo di 22 anni ucciso ieri dall'esercito israeliano nel villaggio di Nil'in, in Cisgiordania, mentre partecipava a una manifestazione contro l'attacco a Gaza.
Un ponte per...
29 dicembre 2008
29 dicembre 2008