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Il bello che ci circonda

Tempo fa avevamo preso un impegno con voi, lettrici e lettori di Combonifem. Vi avevamo scritto che, ogni tanto, avremmo dato notizia del bello che ci circonda, di quelle piccole grandi storie che hanno poca visibilità, ma che fanno tanto bene al cuore. Perché, nel grigiore che spesso ci avvolge quando accendiamo la televisione o apriamo i giornali, sentiamo forte la necessità di trovare delle buone notizie.

E allora eccoci a raccontarvi del panettiere di Kos, soprannominato “l’eroe del Dodecaneso”. Ex migrante, Dyonisis Arkanitakis non ha dimenticato cosa voglia dire errare in cerca di un destino diverso e ora, che il suo lo ha definito, ha deciso che è arrivato il momento di fare il proprio passo verso chi ancora è in ricerca. Ogni mattina, Dyonisis va al porto con il suo pane, distribuisce cento chili di pagnotte tra i profughi. A chi gli chiede perché lo faccia, risponde: «Io mi limito ad aiutare, nient’altro».

A Villa Castelli, un piccolo paesino di poco meno di 10mila abitanti in provincia di Brindisi, le bambine e bambini, figli dei braccianti agricoli che vanno nei campi quando ancora non è sorto il sole, hanno un posto pensato per loro. La mattina presto una navetta li passa a prendere a casa per portarli a un centro d’infanzia gestito dal Comune. Un asilo dove verranno accolti mentre mamma e papà raccolgono uva, fragole, pomodori, a seconda della stagione. Lì, insieme ad altri coetanei, questi piccoli potranno continuare a dormire, iniziare a giocare, accompagnati dalla serenità di chi ora sa a chi affidare i propri figli.

Ieri, sul quotidiano Repubblica, un lettore, Antonio Caramassi di Follonica, ha raccontato la storia di una collaboratrice familiare rumena che, nel suo condominio, assisteva un anziano. Prima di andare via, essendo morto il suo assistito, la donna ha pensato di lasciare in bacheca una lettera. Riportiamo qui le sue parole: «Ringraziamento. Ho avuto la fortuna di conoscere una piccola comunità che si chiama Condominio via Pio La Torre 3. vi ringrazio! La vostra accoglienza è stata magnifica per me, una semplice badante. Vi ringrazio per tutti i “buongiorno” o “salve” che mi avete dato con tanta cortesia, senza pregiudizi. Ringrazio tutti coloro che mi hanno aperto la porta delle loro case e specialmente coloro che mi hanno aperto le loro anime e mi hanno accolto con dolcezza e gentilezza. Auguro a tutti voi, dal più piccolo fino al più grande (come età) tanta salute e di non aver mai bisogno di una badante. Con rispetto Livia».

Fonte: ComboniFem - Newsletter Suore Comboniane - n. 37/2015 del 08/10/2015