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Il dictator

I Romani della Repubblica quando ce n’era bisogno, tutti d’accordo,  sospendevano la democrazia, quel poco che ne avevano, e chiamavano un dictator a risolvere le crisi. Insomma utilizzavano un tecnico. Le loro crisi erano sempre militari, perché la guerra era la tecnica imperante al loro tempo, quella che governava le cose. Il dittatore più famoso fu in tal senso Cincinnato. Oggi la tecnica che governa è quella finanziaria, nel momento di grande crisi in cui si rischiava di non pagare più gli stipendi e di veder sparire il capitale, anche quello piccolo delle famiglie, si è chiamato il tecnico bancario Monti. Lo si è fatto tutti d’accordo, sospendendo la democrazia della maggioranza e della minoranza, quel poco che ne avevamo.

Per controllare se il paragone regge ho riletto Tito Livio, e ho scoperto che l’incarico al dittatore era di sei mesi, entro i quali doveva risolvere la crisi per la quale era chiamato. Non è che se non ci riusciva gli concedessero una proroga, od un secondo incarico. Era ovvio che al limite chiamassero un altro.

I romani infatti avevano paura del dittatore,  tutti, e soprattutto i tribuni della plebe, ma non tanto della persona, proprio dell’istituto, sapevano che aveva in sé molti pericoli.

Cincinnato risolse la crisi in due settimane (si trattava di liberare un esercito consolare sotto assedio) e divenne mitico perché se ne ritornò subito alla terra, non aspettando la scadenza del mandato a cui avrebbe avuto diritto.

I romani tirarono un sospiro di sollievo, tanto che non solo lo ringraziarono ma lo elessero tra i loro eroi leggendari.

La domanda è: Monti ha risolto l’incarico? Io direi di sì.

Non potevano certo pretendere che facesse sparire il debito pubblico, il compito non gli era stato in effetti commissionato, ma se non si considera l’ammontare degli interessi sul debito (cosa pregressa di cui non ha responsabilità)  che rappresenta ormai la seconda o terza voce della spesa dello stato, i contabili dicono che si potrebbe già parlare di pareggio di bilancio. Certo lo ha fatto con spietate azioni di riduzione della spesa e di gravosi aumenti di tasse che hanno inciso negativamente sul lavoro, la sanità, etc. Ma la cosa non deve e può essere contestata, né deve destare meraviglia,  come al tempo dei romani questi sono appunto gli strumenti permessi all’istituto del dittatore. La tecnica così come allora è spietata, cioè, guarda caso, militare.

Quindi direi che Monti può andare a casa con onore. Guai però a prolungargli l’incarico, la storia ed i romani insegnano. Al limite io che sto parlando a suo favore (anche se forse non sembra) sono disposto a dargli un posto nel Pantheon degli eroi della nostra Repubblica, che non è cosa da poco.

Ma mi preme soprattutto ricordare che la sospensione della democrazia è cosa troppo pericolosa.