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Il filtro cattolico (Marco Leorin)

In questi giorni mi è capitato di leggere su siti cattolici un articolo che era una specie di decalogo sul quale erano invitati a riflettere i credenti per prepararsi alle elezioni politiche prossime venture. Questo decalogo riprendeva alcune leggi, o proposte di legge, o anche semplici fatti che sono avvenuti durante i due anni di Governo Prodi: DICO, CUS, legge 40, sperimentazione embrioni, Papa alla Sapienza, e così via.
Le conclusioni invitavano i cattolici a pensare seriamente chi votare, perché il governo Prodi è stato il governo che più nella storia ha portato avanti iniziative di marca anti-cattolica. Io che sono cattolico e praticante, fedele alla Chiesa e a Cristo, leggendo questo articolo, inizio a riflettere, e a pensare alle legislature che ho vissuto con interesse diretto (ho 25 anni, e quindi purtroppo posso fare riferimento solo al recente Governo Prodi e al precedente Governo Berlusconi). Negli ultimi due anni, ammetto che ci sia stato un forte scontro su questi temi fra laici e cattolici, ma mi viene anche da pensare che in fin dei conti, i provvedimenti legislativi in merito sono una minoranza nei confronti di tutte le leggi che in una legislature vengono discusse e votate. Quindi, come cattolico, mi chiedo: Ma una legge, la devo leggere sotto il “filtro cattolico” solo se parla di coppie di fatto, aborto, embrioni, famiglia, oppure devo applicarlo anche a tutte le migliaia di leggi e leggine di cui si rende protagonista il parlamento in tutto il suo lavoro?
Io penso che il famoso filtro sia necessario utilizzarlo sempre, anche perché il Magistero riprende molti ambiti della vita sociale e politica, e quindi provo a utilizzarlo anche per altre leggi, o comunque per altre situazioni politiche presenti nella mia memoria.
Mi viene in mente la legge Bossi-Fini: sfido chiunque a trovare in essa un qualsiasi punto di incontro con il Magistero della Chiesa.
Oppure la legge sulla depenalizzazione del falso in bilancio: gia di per se non mi sembra che renda conto della necessaria idea di giustizia che uno Stato dovrebbe proporre, e se poi penso che proprio qualche tempo fa è servita a far assolvere (!) il presidente del Consiglio che governava al tempo…
Subito dietro a questa vengono varie leggi in materia di giustizia come quella sul legittimo sospetto, sulle rogatorie, la legge Pecorella,… e tante altre, guarda caso tutte utili al gia citato ex-Presidente del Consiglio. Moralmente, per un cattolico, era giusto votarle?
Parlando di pace, come non considerare l’appoggio alla guerra preventiva di Bush, contro la quale Papa Giovanni Paolo II si era chiaramente e fortemente espresso?
Purtroppo questo elenco soffre della mia poca memoria e anche incompetenza, ma penso che si possano aggiungere tante altre situazioni che si sono verificate nella legislatura dal 2001 al 2006 e che erano in netto contrasto con il Magistero della Chiesa.
Ho scelto apposta questa legislatura perché in parlamento, e quindi a votare le leggi portate a esempio, c’erano gli stessi parlamentari che oggi si presentano alle elezioni spalmati in vari partiti da Storace a Casini, proprio quel gruppo di partiti che, in maniera ipocrita, si fa portatore di valori cattolici, e che l’articolo citato all’inizio, seppur indirettamente, sostiene.
Concludendo, io non mi permetto certo di dire che il cattolico deve votare a destra o a sinistra, e neanche che Prodi abbia seguito il Magistero, ma semplicemente vorrei invitare i cattolici che il 13 e il 14 Aprile andranno alle urne, di attivare il “filtro cattolico” in tutti i campi della politica, affrontando tematiche che si, affrontano la vita e la famiglia, ma anche la giustizia, la pace, la solidarietà, e che guardino al bene comune, non all’interesse privato.
MARCO LEORIN Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.