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Il Granchio Di Kuchenbuch

" Ludolf Kuchenbuch ha inventato una parabola. Egli parla di storiografia servendosi della metafora del granchio. Quasi tutti gli animali , quando fuggono da qualcosa , si voltano e guardano nella direzione in cui si muovono. Il granchio invece cammina all'indietro, mentre i suoi occhi sporgenti restano fissi sull'oggetto da cui si allontana. .. Voglio esplorare quello che succede quando comincio ad arretrare tenendo gli occhi fissi sul presente.." " Studio la storia per poter riconoscere quei postulati moderni che, non essendo stati sottoposti a indagine critica, si sono trasformati nelle forme a priori di percezione caratteristiche della nostra epoca. Non propongo un uso strumentale della storia, nè voglio cercare rifugio in essa: studio il passato per scoprire, nella sua prospettiva, gli assiomi di quella topologia mentale del pensare e sentire che mi si presenta di fronte quando scrivo e parlo...." (Ivan Illich - Nello specchio del passato - p. 34 e p. 192)
Il gruppo è nato dalla fusione di parte del gruppo di riflessione sul pensiero di Illich e del gruppo di riflessione sulle economie (gli economisti) alternative (alternativi) che sono stati attivi lo scorso anno. Ha avuto il battesimo nella giornata seminariale con Majid Rahnema e si sta incontrando una volta al mese il sabato pomeriggio dalle 15,30 alle 18. E' composto da alcuni volenterosi ( Aldo Zanchetta, Pierangelo Bartolini, Giovanna Morelli, Antonio Pierallini, Maria Pia Pieri, Giuseppina Nardini, Rocco Altieri, Mario Lombardi, Lodovica Piegaia, Paolo Antognoli, Elisa Frediani, Marco Salotti, Meri Ciuti, Roberto Bugliani, Amelia De Francesco, Magda Tomei) che si scambiano fra una riunione e l' altra commenti sulle letture o riflessioni che ciascuno fa sui temi programmati. Lavora inoltre a distanza con alcuni amici di Ivan ( Sajay, Samar, Shanin, Samerski, Rieger) per preparare un incontro di riflessione comune di 5 giorni in giugno e cerca di tessere legami con altre persone che in Italia sono interessate ad una riflessione su aspetti di fondo della vita organizzata e sui quali si era appuntata la critica di Ivan : la scuola, l' economia, la scienza, la tecnologia, la salute..
Il richiamo al 'granchio di Kuchenbuch non tragga in inganno: non siamo nostalgici del passato ma crediamo che esso non possa tutto essere rigettato e che un ri-orientamento del presente possa essere meglio realizzato a partire da una analisi di come il presente si è sviluppato dal passato spesso distorgendo dei valori di base importanti. Oggi è sempre più viva in molti ambienti una riflessione critica sui risultati della scienza, della tecnologia, delle politiche della salute, del trasporto, dell' abitazione etc. Certe critiche sono state anticipate con lucidità da personalità come Polanyi e Georgesco Rontgen sulla economia, da Jacques Ellul sulla tecnologia, da Serge Latouche...in sociologia, ecc...
Oggi in occidente siamo tutti impregnati dal pensiero unico neoliberista, versione attuale del credo capitalista, e crediamo sia necessario una 'decolonizzazione del nostro immaginario', secondo una espressione cara a Serge Latouche.
Pensiamo con Illich che la rinascita può avvenire a partire dall' interno di piccoli gruppi riuniti intorno ad una tavola illuminata i cui membri accettano il dialogo con onestà e empatia, nel rispetto della diversità, gruppi non chiusi ai quali ci si può unire purchè animati da buona volontà e rispetto. Gruppi che entrino in rete con gruppi similari che stiamo cominciando a individuare intorno a noi. Politica senza il potere in una società conviviale

Ripensando il vernacolare

Riprendendo una conversazione iniziata in occasione del Seminario "Le paci dei popoli", dedicato a Ivan Illich, la Scuola per la Pace della Provincia di Lucca ha organizzato il seminario "Politica senza il potere in una società conviviale - ripensando il vernacolare" articolato in una fase residenziale a numero chiuso (6-7-8-9 marzo 2006 presso il Convento di San Cerbone sulle colline lucchesi) ed in una fase aperta al pubblico (10-11 marzo 2006).
Questa iniziativa èstata resa possibile grazie alla preziosa collaborazione del gruppo "Il granchio di Kuchenbuch" - attivo presso il Centro di documentazione Interculturale Ivan Illich della Scuola per la Pace - e di alcuni amici di Illich di vari paesi riuniti nel gruppo "Puddle".
Il tema del "vernacolare", introdotto da Ivan Illich, ha orientato entrambe le fasi di studio. "Vernacolare" designa, in senso stretto, una realtà che appartiene al passato. Illich usa il termine per indicare modi di vita che si collocano al di fuori del dominio del mercato. Le case, il cibo, gli abiti, le stoviglie, gli utensili e le stesse parole, erano un tempo "fatte in casa". La guerra al vernacolare ha raggiunto ora il suo culmine e sembra avere vinto: sotto il segno della globalizzazione la supremazia del mercato ha sostanzialmente contaminato ogni attività umana, dovunque. Per prendere piena coscienza di questa condizione attuale è innanzitutto necessario prendere le distanze da essa. Per questo ci impegnamo a riflettere sul vernacolare, fuori dalla nostalgia del passato e dalle illusioni per il futuro, come passo necessario per scoprire i modi per vivere correttamente il presente.
Cordialmente
I granchi di Kuchenbuch