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La ASL di Massa Carrara organizza un centro di analisi in Centrafrica

Da: Il Sole 24 Ore Sanità Toscana 27 dic 2005
Massa e Carrara: la ASL dà il via a un centro di analisi nella Repubblica Centrafricana AIDS
In attivazione anche il servizio di ascolto e prevenzione sulla malattia

volontari in missione

A fine anno un gruppo di 14 volontari, tra cui un medico e due tecnici dell’ azienda Usi i di Massa e Carrara, si recherà a Wantiguera, un villaggio della Repubblica Centrafricana, per potenziare il dispensano della locale missione attraverso l’allestimento di un laboratorio di analisi e di un centro di ascolto per i malati di Aids.

L’iniziativa rientra in un progetto di cooperazione sanitaria internazionale nato dalla collaborazione tra l’associazione di volontariato onlus “Aitakwe” di Carrara, il centro missionario della diocesi apuana e diversi enti e istituzioni. Tra questi, la Asl i di Massa e Carrara.

A recarsi a Wantiguera per circa 20 giorni saranno Ubaldo BOLA, delle Attività sanitarie di comunità, e due tecnici del Centro trasfusionale dell’ospedale di Pontremoli, Alberto Filippi e Amerigo Martelli. Questi ultimi dovranno istruire il personale del luogo all’uso e alla manutenzione delle apparecchiature del laboratorio di analisi, spedite a ottobre dal porto di Genova.

Il laboratorio di analisi effettuerà esami di base di semplice esecuzione, compresa la diagnosi dell’Aids. In particolare, la struttura sarà dotata di un emocitometro, in grado di refertare

fino a 9 parametri ematologici, di uno spotchem, analizzatore automatico per la determinazione di 9 parametri chimici ematici, di uno strumento semiautomatico con stampante per l’analisi dell’urina, di uno strumento per la determinazione degli elettroliti sierici, di un citofluorimetro(procurato dalla Ong genovese “Punto di fraternità”), di computer e stampanti. Tutti gli apparecchi, con esclusione del citofluorimetro, sono stati acquistati “in doppio” (uno nuovo e uno.usato revisionato) per garantire la continuità del lavoro anche in caso di guasti non riparabili.

Al laboratorio sarà collegato un centro di ascolto per la prevenzione dell’Aids e l’educazione sanitaria, che prenderà in carico i sieropositivi, i malati e le loro famiglie. Nella Repubblica Centrafricana la percentuale di sieropositivi è del 20-25% della popolazione, ma in alcuni quartieri della capitale Banguì la percentuale sale al 75 per cento.

Il dispensario così potenziato sarà gestito da un équipe locale di sei persone: due infermieri, un’ostetrica, un tecnico di laboratorio, una suora coordinatrice e un responsabile medico.

Vincenzo Martini