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La campagna NOF35: “Ministro Pinotti, i dati sui contratti dei caccia sono fondamentali e vanno rivelati”

Commento della Campagna “Taglia le ali alle armi” a seguito delle dichiarazioni del Ministro Pinotti al Senato sul programma Joint Strike Fighter. Le realtà disarmiste chiedono ancora una volta la possibilità di un incontro con il Governo.

Nel corso della seduta di “Question Time” di ieri al Senato la Ministra della Difesa Roberta Pinotti è tornata sulla questione dei cacciabombardieri F-35, stimolata in tal senso da alcune domande di alcuni dei senatori presenti. In particolare sulla diffusione dei dettagli di contrattualistica già realizzata per il programma la Ministro ha risposto in questi termini:

Sugli F-35 smentisco categoricamente che il Governo abbia disatteso o proceduto disattendendo quanto contemplato o deciso dalle mozioni approvate dal Parlamento nel giugno e luglio 2013 (…) una serie di altre domande trovano risposta nella relazione che il Governo ha fatto il 24 giugno presentando il DPP. In questo programma si trova tutto: a che lotto siamo, che numeri ci sono, quali sono i contratti firmati. Basta andare a riguardare la relazione fatta al Parlamento.

Poiché la richiesta di una maggiore trasparenza e dettaglio a riguardo dei contratti è stata da mesi reiterata da parte della nostra campagna ci permettiamo di sottolineare che, nonostante quanto affermato ieri dalla Ministra Pinotti, tali dettagli non sono in realtà mai stati forniti con la completezza necessaria.

Il Documento Programmatico Pluriennale della Difesa non riporta infatti se non alcune indicazioni generali e pure gli allegati tecnici della Difesa al Bilancio dello Stato contengono solo informazioni sulla situazione degli avanzamenti e delle ripartizioni al 31/12/2012 (cioè ad oltre un anno e mezzo fa!). In entrambi i testi non si declinano gli accordi sottoscritti in questi anni con gli Stati Uniti.

Nemmeno in sede di presentazione di tale documento alle Commissioni Difesa vi è stato un passaggio di ulteriore dettaglio, come invece sembra trasparire dalle parole della Ministro di ieri al Senato, quantomeno nel dibattito trasmesso pubblicamente. In tale sede Il Governo si era limitato a confermare, ma senza documenti d'appoggio, il blocco di qualsiasi ulteriore pagamento a seguito delle mozioni votate alla Camera a metà 2013. Ricordiamo che l'ipotesi di aggiramento di tale prescrizione era stata avanzata anche dalla nostra Campagna a seguito di informazioni ufficiali del Dipartimento della Difesa statunitense riportate anche nei Report da noi pubblicati sul programma JSF. Secondo tali informazioni l’Italia avrebbe formalmente sottoscritto accordi per lotti e avanzamenti successivi a quelli già completati e decisi al tempo delle Mozioni della Camera.

“Ma non è tanto questo il punto che ci interessa - afferma Francesco Vignarca della campagna “Taglia le alle armi” - quanto avere finalmente una conoscenza dettagliata di ogni singolo passo compiuto dal programma. Ciò permetterebbe di fugare ogni dubbio sui costi e sulle situazioni di avanzamento di ogni singolo lotto o velivolo”.

Le realtà della Campagna “Taglia le ali alle armi” non capiscono per quale motivo si debbano avere maggiori informazioni da una comunicazione pubblica del governo Usa e non da comunicazioni da parte del nostro esecutivo, più volte sollecitato in tal senso. Al Ministro Pinotti ribadiamo la nostra disponibilità ad un incontro per spiegare i motivi per cui un’acquisizione più approfondita di dati e documenti da parte del Parlamento e dell'opinione pubblica sarebbero opportuni per una migliore comprensione del programma JSF. Partiamo da una necessità di trasparenza che a nostro avviso deve essere massima se riferita a dei programmi pubblici così delicati e così costosi, anche per dare al Parlamento strumenti utili a prendere una decisione.

“A noi non interessa fare una polemica politica sui tempi delle scelte e su eventuali non ottemperanze delle mozioni parlamentari – conclude Vignarca – ma poter conoscere con certezza costi, temi e prospettive di acquisizione degli F-35. Il programma JSF è molto complesso e presenta passaggi di acquisto articolati (con triangolazione tra nostro paese, Governo Usa e Lockheed Martin) che si possono comprendere solo avendo accesso a tutti i documenti. Forniteceli e completate un passo di trasparenza. Chiediamo troppo?”

La Campagna Taglia le ali alle armi in vista della discussione Parlamentare della prossima settimana ribadisce i motivi per cui il programma F-35 dovrebbe essere cancellato:

1)     ETICAMENTE – in un momento di acuta crisi economica i fondi pubblici andrebbero spesi per lavoro, scuola, welfare, sanità e non per armamenti

2)     COSTITUZIONALMENTE – si tratta di un cacciabombardiere pensato principalmente per l’attacco in profondità, non di uno strumento votato alla difesa aerea

3)     ECONOMICAMENTE – la spesa per i caccia già oggi ammonterebbe a 14 miliardi complessivi, senza contare i costi di mantenimento

4)     SOCIALMENTE – la sicurezza degli italiani non può derivare dall’aiuto alle lobby armiere ma deriva dalla soluzione dei problemi sociali

5)     TECNOLOGICAMENTE – il programma non è maturo e affidabile, i problemi e gli incidenti recenti lo dimostrano, eppure il nostro Governo sta procedendo ai primi acquisti

6)     POLITICAMENTE – sondaggi d’opinione e prese di posizione sui territori (anche da parte di Enti Locali) dimostrano la contrarietà dell’opinione pubblica a questi caccia

7)     INDUSTRIALMENTE – i favoleggiati ritorni tecnologici per l’Italia non si concretizzeranno mai e saranno residuali

8)     OCCUPAZIONALMENTE – i posti di lavoro derivanti da così tanti miliardi sono pochi e molto meno di quanti promessi: non è la maniera più efficiente per usare fondi pubblici

9)     MILITARMENTE – il programma F-35 non assolve ad alcuna necessità di difesa territoriale e ci mette sotto lo scacco di un paese estero in qualsiasi esigenza operativa futura

10)  STRATEGICAMENTE – il programma JSF è servito ad indebolire l’Europa e le sue prospettive di politica estera e di difesa comune

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