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La nonviolenza

La nonviolenza non la trovi al ristorante.

Non la incontri al circolo dei nobili.

Non frequenta la scuola di buone maniere.

È sempre fuori dall'inquadratura delle telecamere delle televisioni.

La nonviolenza non fa spettacolo.

La nonviolenza non vende consolazioni.

La nonviolenza non guarda la partita.


È nel conflitto che la nonviolenza agisce.

Dove vi è chi soffre, lì interviene la nonviolenza.

Dove vi è ingiustizia, lì interviene la nonviolenza.

Non la trovi nei salotti e nelle aule.

Non la trovi tra chi veste buoni panni.

Non la trovi dove è lustra l'epidermide e non brontola giammai lo stomaco.

La nonviolenza è dove c'è la lotta per far cessare tutte le violenze.

La nonviolenza è l'umanità in cammino per abolire ogni sopraffazione.


Non siede nel consiglio di amministrazione.

Non si abbuffa coi signori eccellentissimi.

Non ha l'automobile, non ha gli occhiali da sole, non ha il costume da bagno.

Condivide la sorte delle oppresse e degli oppressi.

Quando vince rinuncia a ogni potere.

Non esiste nella solitudine.


Sempre pensa alla libertà del prossimo, sempre pensa al riscatto del vinto, sempre pensa ad abbattere i regimi e di poi a riconciliare gli animi.

Sa che il male è nella ricchezza, sa che il bene è la condivisione; sa che si può e si deve liberare ogni persona e quindi questo vuole: la libertà di tutte, la giustizia, la misericordia.


La nonviolenza è l'antibarbarie.

La nonviolenza è il riconoscimento della dignità di ogni essere vivente.

La nonviolenza è questa compassione: sentire insieme, voler essere insieme, dialogo infinito, colloquio corale, miracolo dell'incontro e della nascita; l'intera umanità unita contro il male e la morte; sì, se possiamo dirlo in un soffio e in un sorriso: tutti per uno, uno per tutti.

La nonviolenza è la lotta che salva.


Ha volto e voce di donna, sa mettere al mondo il mondo, il suo tocco risana le ferite, i suoi gesti sono limpida acqua, i suoi atti recano luce; sempre lotta per la verità ed il bene, usa solo mezzi coerenti con il fine della verità e del bene. Sa che il mondo è gremito di persone, così fragili, smarrite e sofferenti. Sa che la sua lotta deve esser la più ferma; e deve essere la più delicata.


Quando la plebe all'opra china si rialza: lì è la nonviolenza.

Quando lo schiavo dice adesso basta, lì è la nonviolenza.

Quando le oppresse e gli oppressi cominciano a lottare per un'umanità di persone tutte libere ed eguali in diritti, lì, lì è la nonviolenza.

Quando ti svegli ed entri nella lotta, la nonviolenza già ti viene incontro.

La nonviolenza è una buona cosa.

È questa buona cosa che fai tu quando fai la cosa giusta e necessaria.





Fonte: Centro di ricerca per la pace e i diritti umani