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La Storia della Targa dedicata a Pinelli in Piazza Fontana a Milano

Il 12 dicembre 1976 su iniziativa del Movimento Lavoratori per il Socialismo (MLS), organizzazione nata dal Movimento Studentesco milanese, alla presenza della madre di Giuseppe Pinelli venne posta la lapide nell’aiuola davanti alla Banca Nazionale dell’Agricoltura in Piazza Fontana a Milano. Essa recitava (e recita ancora): A Giuseppe Pinelli ferroviere anarchico ucciso innocente nei locali della questura di Milano il 16-12-1969. Gli studenti e i democratici milanesi.

Il luogo aveva vissuto la strage del 12 dicembre 1969, della quale era stato infondatamente accusato Pinelli e che aveva portato al suo fermo illegale in questura (oltre le 48 ore) e poi alla sua morte nella notte tra il 15 e 16 dicembre 1969.
Nel 1992 il Comune di Milano riconobbe formalmente la lapide come parte integrante di Piazza Fontana, a dimostrazione di come la vicenda Pinelli avesse un posto di rilievo nella coscienza democratica della comunità.

Negli anni  la lapide si era sciupata, per lo smog ed anche per i vari tentativi di danneggiamento che aveva subito da parte dei neofascisti milanesi e da tutti coloro che non accettavano quel richiamo alle responsabilità nella morte di Pino, e quel bisogno di verità non ancora soddisfatto sulla vicenda che essa esprimeva. Così fu deciso di sostituirla con una riproduzione fedele, una copia anastatica. Vale la pena di ricordare un piccolo aneddoto che ci riguarda. Per fare copia della targa il Circolo Anarchico del Ponte della Ghisolfa di Milano contattò compagni e amici di Massa, zona di produzione e lavorazione di marmo. Per l’interessamento dei compagni massesi la targa venne così riprodotta da un laboratorio di Querceta, e riposizionata in Piazza Fontana in data 24 febbraio 2004. Un pezzo di marmo delle Apuane, voluto da nostri compagni e amici, scolpito e lavorato da nostri artigiani, stava quindi a Milano a ricordare il forte legame del nostro territorio con Pinelli. Legame che si è poi consolidato in un vincolo perenne con la sepoltura finale di Pinelli presso il cimitero di Turigliano, a Carrara, nel 1980.

Ma la vicenda non finì lì, purtroppo.

Il 17 marzo 2005 il Comune di Milano, era sindaco Albertini, a ridosso delle elezioni, decise di sostituire la lapide rimessa e rinnovata dagli anarchici cambiando però la dicitura dell’epigrafe. La frase “Giuseppe Pinelli ferroviere anarchico ucciso innocente nei locali della Questura di Milano”, divenne “….ferroviere anarchico innocente morto tragicamente…”. Un cambiamento di una parola che non incide solo sulla forma, ma ben a fondo nel contenuto. Quell’espressione “ucciso” che aveva resistito negli anni, anche contro le sentenze giudiziarie, non era considerata più accettabile nel nuovo clima politico amministrativo milanese, e la giunta forse abbisognava di dare un segnale vistoso al suo elettorato. La lapide copia realizzata nella nostra zona sparì e forse, speriamo, è finita in un magazzino comunale.

Gli anarchici milanesi protestarono e contestarono il provvedimento. Ne nacque un grosso e pubblico dibattito che investi il mondo politico e culturale, con diverse prese di posizione di personalità di prestigio che appoggiarono gli anarchici, il tutto con grande eco sui media e gli organi di stampa, anche a livello nazionale.  Così si riuscì ad arrivare a riposizionare in Piazza Fontana la targa originaria, quella iniziale corrosa e sciupata, non avendo a disposizione la copia nuova che appunto era stata asportata dal Comune. Ciò avvenne in una manifestazione che avvenne il 23 marzo 2006 alla presenza di Dario Fo e Franca Rame.

Tale targa è ancora oggi presente a fianco di quella chiamamola “istituzionale” voluta dalla giunta Albertini; infatti, gli anarchici milanesi proprio a dimostrazione della buona volontà dei loro intenti rimarcarono il carattere non violento, né prevaricatore, della loro iniziativa, spiegando che la installazione non avrebbe istigato alla distruzione o al danneggiamento della targa ufficiale voluta dall’amministrazione comunale..


Il Circolo anarchico Ponte della Ghisolfa (il Ponte) è uno dei più attivi circoli anarchici d'Italia.
Fondato il 1º maggio 1968, aveva come animatore ed attivista più conosciuto il ferroviere Giuseppe Pinelli.
Fino a quella data nel secondo dopoguerra gli anarchici milanesi avevano solo per brevi periodi avuto una sede propria, generalmente le loro riunioni erano ospitate da altre organizzazioni, come il PSI.
I suoi primi mesi di vita vedono il circolo inserito nelle lotte operaie e studentesche, in particolare i primi CUB (Comitati Unitari di Base) dell'Azienda Trasporti Municipali, organismi di lavoratori che non si riconoscevano nei sindacati, perché troppo moderati, si ritrovano nella sede del Ponte.
Dopo la strage di Piazza Fontana, l'arresto di Pietro Valpreda e la morte di Giuseppe Pinelli nella questura di Milano, il circolo si è impegnato nella campagna per la liberazione del primo e per dimostrare l'assassinio del secondo che persegue tutt’oggi. E’ anche attivo in campo antimilitarista, antiautoritario e per la diffusione di una cultura libertaria.

Toni Panesi