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«Il Corriere della serva». Dov'è la libertà di stampa

Anni fa questo fu il titolo di una pagina di un settimanale satirico…
di Mario Pancera

Caro lettore, l’articolo comincia e finisce qui. Non ho più voglia di andare avanti leggendo e ascoltando tante notizie e pseudo notizie sulla libertà della stampa e sugli editori puri  e impuri.
Una voce dal cortile: e allora?
Ecco: nel secolo scorso si trovavano in edicola settimanali umoristici e satirici; se ne chiudeva uno, se ne apriva un altro.
Ricordo alcuni titoli: Marc’Aurelio, Travaso delle idee, Bertoldo, Candido, Don Basilio, il Male; ci fu perfino un inserto satirico nel quotidiano l’Unità, organo ufficiale del Partito comunista italiano: segnò il tramonto dell’uno e dell’altro.
Erano di destra, di sinistra, di centro, atei o clericali. Tante idee e notizie diverse, commenti a confronto. Adesso non ne vedo più.
Adesso la stampa quotidiana e periodica più diffusa è di proprietà delle stesse poche persone. Potentissime.
Osserviamo bene a un’edicola le locandine e le prime pagine dei settimanali popolari più venduti: si copiano perfino i titoli.
Ma c’è la Tv!
Giusto, cari lettori, guardiamo anche la Tv, così l’articolo è completo.
Mario Pancera