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Mobilitiamoci per fermare l'escalation militare in Medio Oriente

Nuovamente siamo in presenza di una ulteriore escalation nella crisi Siriana, che sembra voler precipitare in un pericolo totale ben peggiore di quello che abbiamo già vissuto all'epoca della guerra fredda.

Una escalation che sembra completamente ignorare le scelte militari devastanti degli ultimi venti anni, che hanno reso questo nostro mondo sempre più insicuro, consegnando gran parte del medio oriente ai fondamentalisti.

Una escalation assurda, perché da un lato noi occidentali combattiamo Assad, dittatore e criminale, dall'altro però facciamo accordi commerciali e vendiamo armi all'Arabia Saudita, che non è certo da meno in termini di assenza di democrazia e capacità di esportare terrore (pensiamo allo Yemen, all'appoggio silente all'Isis).

Dinanzi a queste scelte, dettate esclusivamente da necessità di ricollocazione geopolitica, ignorando il rischio in cui può far precipitare l'intero mondo, come Accademia Apuana della Pace riaffermiamo con forza la necessità di interrompere le spirali di violenza, invertendo la rotta delle scelte politiche, ricercando la risoluzione dei conflitti in maniera altra.

Quello che ora sta succedendo in Afghanistan, ignorato dai media, è significativo, perché una parte di società civile si sta ribellando pacificamente ai Talebani e al governo in carica, denunciando i soprusi di entrambe le parti e mettendo in grave imbarazzo tutti, incluse le potenze occidentali presenti.

Abbiamo necessità non di alimentare i conflitti armati, ma di imboccare strade che portino ad una risoluzione pacifica; strade forse più difficili, ma che siano in grado di costruire condizioni di vita  migliori senza partire da ulteriori devastazioni.

Come Accademia Apuana della Pace richiamiamo alla necessità che la ragione e il rispetto per l'uomo prevalga sulla voglia di intervento, dettata, come ormai tutte le vicende di questi aultimi anni confermano, da necessità di egemonia politica ed economica.

Chiediamo, come Accademia Apuana della Pace, a tutto il movimento nonviolento di iniziare un'azione permanente che indichi la strada alternativa in una mobilitazione che non tenga conto esclusivamente dei momenti di crisi che si verificano, ma che mantenga alta l'attenzione.

Solo così sarà possibile far crescere una cultura di pace che sconfigga la cultura militare che prevale in ogni stato.

Accademia Apuana della Pace

Massa, 12 aprile 2018