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Nell'Antifascismo gli anticorpi contro il populismo

La crisi sanitaria ci aveva fatto riscoprire uniti con i tricolori ai balconi e gli arcobaleni disegnati dai bambini, che ci dicevano che ce l’avremmo fatta, che avremmo superato questo morbo che ci costringeva in casa e ci teneva distanti. Lontani, ma uniti era uno dei motti. E’ stata un’illusione, bella ma una illusione: improvvisamente, ripiombiamo nell'incubo della divisione, del noi contrapposto al loro, agli altri, a qualcosa che si vuol far sentire diverso, catalogando tutti per razza, religione, credo politico.

Tornano oggi toni inaccettabili: un leader politico in maniera pretestuosa divide gli italiani a suo piacimento per recuperare qualche consenso che probabilmente vede sfuggire, soffiando sul vento del noi contro loro, attaccando chi prova a dare qualche diritto a qualcuno che non ne ha mai avuti. Capita allora che qualcuno, un deputato della nostra Repubblica, si possa permettere una associazione pericolosissima tra religione islamica e terrorismo, facendo un passo indietro al medioevo quando si catalogava le persone per religione o al secolo scorso quando si finiva nei campi di concentramento per una fantomatica differenza razziale. Non servono le scuse tardive, servirebbe in un mondo normale dimettersi e ammettere la propria inadeguatezza a rappresentare la nazione, tutta la nazione, come prevede la Costituzione, nel più alto consesso rappresentativo del nostro Paese. E servirebbe che chi alimenta il fuoco, la smettesse di suonare citofoni e vomitare odio, ma prendesse le distanze da queste dichiarazioni. Può capitare oggi che una deputata si riferisca ad un’alta carica dello Stato come ad una epidemia che ha colpito il nostro paese.

Il vero virus che serpeggia da anni e che sta facendo enormi danni si chiama populismo e sovranismo. Per fortuna, a differenza della vera pandemia per cui ancora non esiste la cura definitiva, esistono per questi mali una serie di anticorpi che sono quelli dell’antifascismo e della Costituzione che sono il vaccino contro i messaggi di coloro che cercano di inquinare le giovani generazioni.

Noi antifascisti siamo immuni da questi mali. Lo siamo perché siamo portatori sani di democrazia: difendendo i nostri valori, difendiamo i nostri ragazzi e ragazze che non sono, come spesso vengono dipinte, disinteressati. E’ comodo definirli così perché divengono vulnerabili, attaccabili, bersagli facili da colpire con messaggi semplici, apparentemente di buon senso. La democrazia presuppone consapevolezza, studio, anche fatica e noi siamo intenzionati a non risparmiarci.

Per questo sono importanti luoghi come Sant'Anna di Stazzema, per questo vale la pena investire in cultura e conoscenza, ripartendo dai nostri valori e dai nostri luoghi. Non cerchiamo risse verbali o non alimentiamo tensioni sociali. Lasciamo le polemiche a sovranisti e populisti: noi prendiamo la strada più ardua del dialogo e dell’incontro.

Vigileremo come abbiamo sempre fatto: i nostri valori sapranno essere più forti anche di questa prova. Ci siamo e ci saremo ed è per questo che andrà tutto bene, perché oggi come 75 anni fa noi saremo più forti.

Il Sindaco di Stazzema

Presidente del Parco Nazionale della Pace

Maurizio Verona

Fonte: Anagrafe Antifascista - https://anagrafeantifascista.it/