• Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Ricerca documenti

Perché diciamo no allaeroporto di Viterbo (Antonella Litta)

Pubblicato su “Voci e volti della nonviolenza”, n. 98 del 4 settembre 2007
Diciamo no all'aeroporto di Viterbo per voli low cost perché è inutile e dannoso.

È dannoso per la salute delle persone in quanto determina con certezza assoluta l'inquinamento dell'aria che si respira e l'inquinamento acustico, causato dagli aerei che continuamente atterrano e decollano.
Inoltre provoca lo sconvolgimento e la trasformazione irreversibile delle aree in prossimità dell'aeroporto, prima tra tutte quella delle terme, di grande valore ambientale, storico, culturale e sociale.
Trasforma Viterbo da città a vocazione turistica a città scalo di transito per turisti frettolosi diretti verso Roma.
Il nuovo aeroporto servirebbe soltanto alle compagnie aeree straniere che vogliono aumentare i voli, e quindi i propri guadagni, senza nessun riguardo per la salute delle persone e la tutela dell'ambiente.
È più che inutile, perché non risolverà i tanti problemi di Viterbo e della sua provincia ma li aggraverà, a cominciare proprio dal trasporto poiché in assenza di una ferrovia adeguata (e la rete ferroviaria è la vera priorità per la mobilità nel viterbese) aumenterà il traffico su gomma con ulteriori effetti negativi.
È più che inutile, perché non sarà la soluzione alla disoccupazione della nostra provincia ma anzi distruggerà inevitabilmente nell'area colpita dalla sua presenza il turismo di qualità e l'agricoltura di qualità, e in questo modo finirà per aggravare la situazione occupazionale.
È più che inutile, perché non rappresenta una reale opportunità di sviluppo adeguato ma solo una scelta irreversibile che frenerà e mortificherà per sempre le potenzialità ancora inespresse del nostro territorio.
I responsabili del mancato sviluppo del nostro territorio, coloro che male lo hanno amministrato, ora non trovano migliore soluzione e giustificazione alla loro incapacità che invocare la costruzione di un aeroporto: aggiungendo così un danno ulteriore ai danni già provocati.

A Viterbo e alla sua provincia non serve l'aeroporto per voli low cost.
Serve la ferrovia che colleghi Viterbo con Civitavecchia, con Orte, con Roma.
Serve la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali, dell'agricoltura e del turismo di qualità, che costituiscono la grande risorsa del viterbese.

A tutti i cittadini chiediamo di informarsi e di riflettere sulle reali conseguenze dell'aeroporto: la devastazione della zona termale; l'inquinamento acustico che renderà invivibili interi quartieri; l'inquinamento dell'aria che danneggerà la salute di tutti nel raggio di chilometri.
A tutti i cittadini chiediamo di difendere i diritti di tutti, i beni comuni, la salute e la qualità della vita; di proteggere e valorizzare le ricchezze del nostro territorio; di impegnarsi contro nuove servitù e nuove devastazioni; di impegnarsi contro l'affarismo distruttivo e per il diritto a un lavoro valido e sicuro.
A tutti i cittadini chiediamo di esercitare i propri diritti democratici, di far valere la propria sovranità popolare, di non subire operazioni speculative a vantaggio di poche compagnie aeree e a danno dell'intera popolazione.
A tutti i cittadini chiediamo di far valere i diritti propri e quelli delle generazioni future; chiediamo di difendere la biosfera messa a rischio dal surriscaldamento del clima (cui il trasporto aereo contribuisce in misura rilevante); chiediamo di impegnarsi affinché lo stato cessi di regalare fiumi di soldi pubblici alle compagnie aeree (sia dando ad esse ingenti contributi, sia consentendo ad esse di usufruire di enormi e scandalose agevolazioni e fin esenzioni fiscali); chiediamo di impegnarsi affinché i soldi pubblici siano usati a beneficio di tutti, in primo luogo per i servizi sociali e sanitari, invece di essere regalati a imprese speculatrici.

A tutti i cittadini chiediamo di difendere la propria città, il proprio territorio, la propria salute, la qualità della vita, i diritti propri e dei propri figli.