ai Sindaci dei Comuni Soci
ai Soci di Società civile
agli Amici della Pace
care, cari,
di fronte alle terribili notizie giunte questa notte da Parigi la prima immediata e doverosa reazione è quella della solidarietà verso i nostri concittadini europei di Francia e contemporaneamente di assoluta e ferma condanna di qualsiasi atto di violenza e di terrorismo verso le persone inermi ed innocenti. Su questo per la Tavola della Pace non possono esserci né se, né ma.
Tutto ciò non deve tuttavia indurci a nascondere la spirale tragica delle guerre, delle violenze e degli atti di terrorismo che sta avvolgendo il mondo intero, e di cui quegli atti costituiscono la propaggine terroristica protratta in terra di Europa, ed in particolare in terra di Francia che ne è stata investita per la seconda volta nell’arco di dieci mesi.
Stiamo purtroppo constatando quanta lucidità abbia dimostrato Papa Francesco quando, poche settimane fa, ha affermato che siamo di fronte alla “terza guerra mondiale a pezzi”.
Nessuno prima di Bergoglio ha avuto il coraggio e l’onestà di denunciare questa tremenda verità, neppure di fronte alle miserevoli immagini dei milioni di uomini, donne e bambini di ogni età che la “terza guerra mondiale a pezzi” ha costretto ad abbandonare tutti i propri beni, lasciando dietro di sé scenari di distruzione e di morte, mentre l’ Europa li sta respingendo e li considera e come se la loro condizione non riguardasse anche noi.
Non mancheranno anche questa volta coloro che inneggeranno allo scontro di civiltà e alla guerra totale, contribuendo a gettare benzina sul fuoco di quella spirale che è la conseguenza diretta delle guerre sciagurate che portano i nomi di Afganistan, Iraq, Libia, Siria
Ora però, visto che le fiamme di quella spirale stanno investendo le società occidentali, non bastano più le occasionali, ovvie e scontate condanne degli atti di terrorismo che turbano la quiete delle nostre società, trattandoli come se fossero una sorta di “fulmini a ciel sereno” e come se non si trattasse di fiamme sprigionate dal concreto contesto delle guerre in atto.
Non è più possibile evitare di meditare seriamente le parole del Papa, che fino ad ora non sono state prese in seria considerazione né dai governi, né dai popoli dell’Europa e del mondo occidentale. Forse perché ciò comporta anche mettere in discussione le diffuse responsabilità di tutti coloro che da troppo tempo “giocano” da lontano a pilotare le guerre come strumento per determinare i rapporti di forza internazionali, come se fossero dei videogame da PC.
Purtroppo la realtà ci dice che anche l’Italia opera da tempo in quelle guerre, come conferma anche l’ultima notizia che il nostro governo ha deciso di comprare quegli aerei senza pilota, chiamati droni, dotati di missili e di bombe, offrendosi di utilizzarli nella guerra irachena e in quella della vicina Libia.
Tutti coloro che aborrono sinceramente le guerre, le violenze e i terrorismi sono chiamati a riflettere e a confrontarsi dicendo cose chiare a questo riguardo. Noi stessi dobbiamo cercare di farlo già nel nostro Consiglio Direttivo che si riunirà il prossimo mercoledì 18.
Cogliamo perciò l’occasione per proporre ai Sindaci dei nostri Comuni di convocare consigli comunali aperti per aprire, con le forze politiche democratiche, con le Associazioni e con i cittadini, una discussione seria basata sui dati reali e sulla ricerca del bene della pace, invitando tutti a rifuggire dalle tentazioni della propaganda fine a se stessa. La Tavola della Pace e della Cooperazione è sempre a disposizione, come punto di riferimento unitario per i diritti umani e per la pace.
Pietro Pertici
per Comitato Esecutivo della
Tavola della Pace e della Cooperazione
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