Un piccolo ma bello e importante giardino storico di quasi ottantanni, molto amato dai marinelli, proprio perché rari sono gli spazi verdi nelle nostre città; con tante siepi, aiuole fiorite, qualche grande albero e rifiniture di pregio: panchine in marmo massiccio, grottini ed anche una fontana artistica in marmo bianco.
Oggi non c’è più, distrutto dalla furia iconoclasta delle colate di cemento, delle speculazioni, di chi vuole profittare del bene pubblico e non è in grado di capire quali siano le cose da conservare o valorizzare nel nostro territorio. Questo è quello che è successo all’ormai ex giardino di via Genova, accanto all’ex Hotel Mediterraneo, di fronte alla delegazione comunale di Marina.
Risulta che per far posto all’entrata del parcheggio sotterraneo del nuovo complesso immobiliare che sta sorgendo al posto dell’ex Hotel Mediterraneo, è stato autorizzato lo scempio vandalico del preesistente giardino pubblico, regalando per giunta uno spazio pubblico al nuovo investimento immobiliare privato.
E’ una vera vergogna! Forse neanche i barbari si sarebbero comportati così!
In un Comune che vanta una delle percentuali più basse della Toscana di verde pubblico fruibile, occorre essere degli irresponsabili, degli insensibili e dei volgari gestori del territorio, per permettere una cosa del genere.
Non ci soddisfa per nulla sapere che ciò fa parte di una convenzione che i nostri sconsiderati Amministratori comunali (attuali e passati), con l’avallo della Circoscrizione, hanno sottoscritto con la società.
Anche in questo caso il Comune, nonostante tutto il recente bla-bla sulla partecipazione e l’auspicato coinvolgimento della cittadinanza nelle scelte amministrative, si è ben guardato dal consultare cittadini e associazioni su questa operazione. Con tutto il terreno privato a disposizione, era proprio necessario distruggere un piccolo ma prezioso e significativo spazio verde?
Non ci incantino poi con le ri-piantumazioni future a carico dei privati.
Un’area verde con l’entrata di un parcheggio sotterraneo non è più un’area verde ma solo uno spartitraffico! E le piante ad alto fusto non ricrescono in pochi anni!
Le nostre Associazioni non rimarranno certo inerti ad assistere a chi fa strame di storia , ambiente e patrimonio collettivo.
Di fronte ad un tale scempio non ci resta che approntare un esposto per la Procura della Repubblica, per la Sovrintendenza ai Beni Culturali e Ambientali ed anche per la Corte dei Conti, volto ad individuare le responsabilità di una tale insensata azione e valutarne i danni conseguenti.
Legambiente Carrara
Italia Nostra Sez. Apuo-Lunense
Comitato per la Salvaguardia del Litorale Apuano
PS- Sappiamo benissimo che nel titolo in "luogo di "administratori carrarini" era più corretto "administratores carrariensis". Perdonate la licenza poetica. Serviva per ricordare i "Barberini" che distrussero l'antica Roma
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Quod non fecerunt barbari fecerunt "admistratori carrarini": basta con la svendita
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