Pubblichiamo le richieste presentate al Parco delle Alpi Apuane da numerose associazioni (in primis Italia Nostra nazionale, la cui Presidente ha firmato le tre domande) e gruppi di cittadini (Salviamo le Apuane ecc.) per verificare, attraverso un’inchiesta pubblica, il danno ambientale provocate da due cave (Focolaccia e Padulello ) sul monte Tambura e quattro sulla parete sud del Pizzo d’Uccello.
Mi sento di precisare che nei gruppi che hanno promosso l’iniziativa ci sono gli “ambientalisti”, cioè cittadini che amano la loro terra, le loro montagne e che rispettano questo patrimonio che ci è stato donato e vorrebbero trasmetterlo intatto o comunque non violentato alle future generazioni (la cava della Focolaccia ha abbassato il passo originario di almeno 50 metri, alterando la linea di crinale).
Questi cittadini non vogliono chiudere le cave, ma vogliono regolamentare l’escavazione selvaggia, favorendo l’utilizzo del marmo, non per farne carbonato di calcio, ma materia prima per l’arte e l’arredo. Le cave d’altra parte, e penso al bacino di Carrara, fanno parte ormai del nostro patrimonio paesaggistico.
I concessionari di cave, e mi riferisco ai due della Tambura, non rispettano le prescrizioni impartite dal Parco e talora avanzano al di fuori dell’area concessa (ci sono processi in corso in Procura). Il Padulello è teoricamente chiuso da alcuni anni, ma continua a scavare marmo senza avere nessuna licenza e senza che il Comune provveda a fermarlo.
In questa zona protetta dal Codice dei Beni culturali e del paesaggio perché sopra i 1.200 metri e considerata dalla comunità europea un patrimonio da tutelare per la biodiversità, la flora e la fauna presenti, l’escavazione incontrollata porta all’inquinamento delle sorgenti e delle grotte naturali, mettendo in pericolo il patrimonio speleologico tra i più importanti d’Italia e addirittura le nostre risorse idriche.
Per questi motivi e altri che troverete enunciati all’interno della documentazione allegata, vi chiedo di far circolare il materiale all’interno della vostra mailing list
Grazie dell’attenzione
Franca leverotti
I documenti: