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Serve un salario orario minimo per legge, dove al di sotto non si puo' pagare chi lavora?

Il ministro del lavoro Di Maio, ha annunciato la volontà' del nuovo governo di stabilire un salario minimo orario di legge dove l'azienda non può retribuire con paghe inferiori.... Molti penseranno meno male, era l'ora...e' una cosa giusta e buona... ma e' così? ...

No, a mio parere, non servirà' a niente e lo dico per esperienza da sindacalista. Perché' non servirà' a niente?

Per questi motivi:

Quando ero un ventenne e lavoravo come operaio in un calzaturificio, fui chiamato dalla dalla CGIL di Lucca, nella segreteria della Filtea Cgil, il sindacato di categoria dei calzaturieri, per sviluppare una lotta in una Zona chiamata Segromigno, dove all'epoca c'erano oltre 100 calzaturifici con circa 10.000 addetti. In quel territorio, i datori di lavoro pagavano circa il 60% di quanto spettava contrattualmente, il lavoratori venivano assicurati per 20 ore settimanali ma facevano oltre 50 ore la settimana compreso il sabato, le ferie annue erano di una settimana, invece della 13* mensilità davano un panettone ed una bottiglia di spumante, non esistevano i diritti, i carichi di lavoro massacranti e la maggioranza dei Lavoratori erano ricattati e licenziati se scioperavano, ... venivano al lavoro dalla Garfagnana con pulmini messi a disposizione dall'azienda;

I datori di lavoro ( a maggioranza conto terzisti) sostenevano che facendo un prodotto povero, non potevano rispettare il CCNL, altrimenti avrebbero chiuso e alcuni lavoratori cercavano di recuperare i soldi e contributi persi quando si licenziavano, con vertenze legali contro l'azienda dove lavoravano, perché' il contratto ha lo stesso valore del salario minimo per legge e va applicato.

All'epoca, riuscii a coinvolgere nella lotta anche il Movimento Studentesco. Dopo una durissima lotta durata 2 anni, con presenze davanti le fabbriche mattina, giorno e sera... organizzai una marcia di migliaia di studenti, che durante uno sciopero entravano nelle fabbriche ed invitavano i lavoratori a scioperare, fui chiamato all'Ufficio del Lavoro dalle 12 aziende più' grandi e fu firmato l'applicazione integrale del CCNL, nei mesi successivi fu esteso in tutte le aziende calzaturiere della Zona... Nominammo i Consigli di Fabbrica, l'iscrizione alla CGIL e negli anni successivi sviluppammo la contrattazione integrativa aziendale sulla prevenzione ambientale contro le leucemie generate dal mastice ,la Professionalità, 14* mensilità', ecc.n. e molti datori di lavoro innovarono con investimenti intensi sui processi e sui prodotti...;

La situazione e' ' regredita solo nella meta' degli anni 90 quando i datori lavoro hanno iniziato a dislocare nei paesi dell'Est Europa;

OGGI in molti territori d'Italia la situazione e' simile a quella che ho descritto ... ad esempio: vi sono alcune aree del Sud ma anche del nord, dove i contratti di lavoro non vengono applicati, dove si lavora con paghe inferiori a quelle contrattuali, ad assicurati per 20 ore settimanali, con carichi di lavoro massacranti, ricatti di ogni tipo, ecc... ;

Ecco queste realtà' non verranno modificate perché' c'è' il salario minimo per legge.. non lo rispetterà' nessun datore di lavoro., come oggi non rispettano il CCNL... e non bastano gli Ispettorati del Lavoro, che sono pochi e di norma intervengono per fare applicare contratto o una legge, solo se richiesto dal lavoratore interessato o dal sindacato..., ma di solito l'azienda se la cava pagando una multa e tutto resta come prima...

Credo che si possa uscire dalla situazione descritta, solo se siamo capaci di organizzare i lavoratori con la contrattazione tramite il conflitto ... ma per questo i sindacalisti devono dagli uffici, (ci sono strutture burocratizzate come i regionali di categoria e confederali, ) ed andare di nuovo davanti e dentro le aziende a "farsi il culo" ... vi assicuro che e' faticoso e si prendono anche denunce... ma non ci sono alternative !

Umberto Franchi

Lucca 8 giugno2018