fonte: www.vita.it
Domani
mattina a Milano, presso il campo comunale di via Impastato, comincerà il
censimento fotografico e la schedatura dei rom da parte della Polizia. Tra le
famiglie che saranno schedate, c'è quella di Giorgio Bezzecchi, 47 anni,
lombardo, rom, consulente dell'ufficio Nomadi del Comune di Milano,
vice-presidente nazionale dell'Opera Nomadi. La sua famiglia vive in un campo a
Milano, il padre è stato deportato in un campo di concentramento, a cui
fortunatamente è sopravvissuto. Il nonno, deportato in un altro campo non è
sopravvissuto. Lo stesso Giorgio ha ricevuto una medaglia d'oro al valor civico.
Bezzecchi ha scritto una lettera aperta che sta circolando in queste ore tre gli amici, in cui esprime tutta la sua amarezza per quanto sta accadendo. Eccola.
Sono passati sessant'anni dalla promulgazione delle leggi razziali e dalla pubblicazione della rivista "La difesa della razza" di Guido Landra e dei primi rastrellamenti che sfociarono dopo un breve periodo di tempo in un ordine esplicito di "internamento degli zingari italiani"in campi di concentramento (Circ. Bocchini 27/04/41), quei "campi del Duce" di cui in Italia si è preferito perdere la memoria. Sono passati sessant'anni, ma le preoccupazioni,la percezione del pericolo, i provvedimenti pubblici sono gli stessi di oggi. È agghiaciante quello che sta avvenendo oggi sotto i nostri occhi, a Milano.
Rimanere in silenzio oggi vuol dire essere responsabili dei disastri di domani. Nessuna collaborazione di Enti o Associazioni è giustificata (vergogna!).
Mi appello alla società civile, chiedo un sostegno per le comunità di rom e sinti Milanesi, voci dal silenzio.
Ricordo che domani sarà schedato anche mio padre, cittadino italiano che ha patito la persecuzione nazifascista con l'internamento in campo concentrazionale italiano (Tossicia), mentre mio nonno deportato a Birkenau e uscito dal camino... Vergogna!
Mi vergogno, in questo momento, di essere cittadino italiano e cristiano.
Chiedo in questo momento tragico per la democrazia e la cultura a Milano ed in Italia di urlare il proprio dissenso per questa politica razzista, incivile e becera.
Ricordo e non dimentico che oggi siamo noi e domani...
Rag. Giorgio Bezzecchi
Per inviare messaggi di solidarietà è importante scrivere sia all'indirizzo dell'opera nomadi di Milano, sia della cooperativa Romano Drom, di cui Giorgio è presidente.
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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Rimanere in silenzio oggi vuol dire essere responsabili dei disastri di domani. Nessuna collaborazione di Enti o Associazioni è giustificata (vergogna!).
Mi appello alla società civile, chiedo un sostegno per le comunità di rom e sinti Milanesi, voci dal silenzio.
Ricordo che domani sarà schedato anche mio padre, cittadino italiano che ha patito la persecuzione nazifascista con l'internamento in campo concentrazionale italiano (Tossicia), mentre mio nonno deportato a Birkenau e uscito dal camino... Vergogna!
Mi vergogno, in questo momento, di essere cittadino italiano e cristiano.
Chiedo in questo momento tragico per la democrazia e la cultura a Milano ed in Italia di urlare il proprio dissenso per questa politica razzista, incivile e becera.
Ricordo e non dimentico che oggi siamo noi e domani...
Rag. Giorgio Bezzecchi
Per inviare messaggi di solidarietà è importante scrivere sia all'indirizzo dell'opera nomadi di Milano, sia della cooperativa Romano Drom, di cui Giorgio è presidente.