I pensionati iscritti alla CGIL, che si sono riuniti In data 26 novembre 2019 , presso la Camera del Lavoro di Lucca, dopo avere svolto un approfondito dibattito sulla realtà dei pensionati oggi in Italia e sulle iniziative da intraprendere, hanno evidenziato quanto segue:
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Il sistema pensionistico pubblico INPS, che negli anni 80 era tra i migliori d’Europa, a partire dagli inizi degli anni 90 è stato progressivamente smantellato da interventi effettuati da quasi tutti i governi che si sono succeduti nel tempo ed in particolar modo dalle “controriforme” fatte dal governo presieduto da Lamberto Dini ,nell’agosto de l 1995, con il passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo, con la cancellazione delle pensioni di anzianità , con il ricalcolo in base alle aspettative di vita ; dal governo presieduto da Silvio Berlusconi/Maroni nel 2004 con l’allungamento dell’età pensionabile a 61 anni e 40 anni di contributi, con l’introduzione delle finestre mobili per poter accedere ala pensione; dalla riforma Monti/Fornero nel dicembre del 2011 che ha innalzato l’età per andare in pensione fino a 67anni,6 mesi , creato “esodati” senza pensioni e senza lavoro, bloccato le indicizzazioni legati al costo della vita. Inoltre tutti gli interventi effettuati dai vari governi hanno ridotto sensibilmente il potere di acquisto delle pensioni medie e basse con un tagli di circa il 30% del valore reale rispetto alla realtà di 20 anni addietro;
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A fronte della suddetta realtà , i pensionati intervenuti nel dibattito ritengono che siano del tutto insufficiente le richieste effettate dalle Organizzazioni Sindacali Dei pensionati oggetto della manifestazione a Roma del 16 novembre u.s. : anche se necessaria non basta una legge sulla non autosufficienza , non basta una rimodulazione fiscale, non basta una rivalutazione generica delle pensioni basse e l’ estensione della 14° ai pensionati con pensioni basse ;
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I pensionati iscritti alla CGIL riuniti in assemblea presso la CGIL di Lucca ritengono quindi necessario che le Confederazioni Sindacali e comunque la CGIL tutta, apra un confronto con chi governa finalizzato a rivendicare :
- Un incremento delle pensioni basse e medie di almeno il 15%;
- Riportare il sistema pensionistico al retributivo al fine di garantire ai giovani una futura pensione dignitosa;
- Ripristinare la possibilità di andare in pensione con 40 anni di contributi e 60 anni di età;
- Alzare il tetto per avere il diritto delle detrazioni per il coniuge a carico;
- Dividere la previdenza dall’assistenza, con l’assistenza che non deve più gravare a carico dell’INPS, ma essere a carico dello Stato;
- Obbligare le imprese statali e amministrazione pubbliche a pagare i contributi assicurativi come avviene per le aziende private.
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I pensionati riuniti in assemblea, ritengono che sia necessario riconquistare un Welfare pubblico con al centro le pensioni ma che riguarda anche la sanità pubblica e la scuola e sono contrari ad ogni autonomia differenziata delle Regioni, distruttiva per il sistema sanitario nazionale pubblico.
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Per sostenere le richieste di cui sopra, ritengono che sia indispensabile adoperarsi con tutte le aree programmatiche esistenti in CGIL al fine di costruire e sviluppare un forte movimento dal basso, che coinvolga i pensionati, ma anche i lavoratori di tutte le categorie, i giovani, i movimenti, i partiti, le istituzioni... cercando di costruire a Lucca un vero movimento di Lotta e di allargarlo in altre città d’Italia.
UN GRUPPO DI PENSIONATI ISCRITTI ALLO SPI CGIL DI LUCCA E VERSILIA
Lucca 29 novembre 2019