Le guerre non nascono dal nulla, ma hanno cause remote nel tempo e cause scatenanti. Ed è molto difficile trovare una parte che sia innocente.
La Russia ha scatenato la guerra in Europa, su questo non ci piove, ma l’Europa e gli USA, ci hanno messo del loro.
Attraverso la Nato, per, anni da quando è scomparsa l’Unione Sovietica, hanno condotto politiche di provocazione e minaccia della sicurezza Russa,contro gli accordi stipulati, per la neutralità dei paesi del patto di Varsavia, mentre l’Ucraina ha portato avanti politiche di vessazione, derussificazione e scontro, anche militare, in alcuni territori, compresi nei suoi confini, che invocavono il diritto alla autodeterminazione.
Non è il caso di fare la contabilità dei torti e delle ragioni dei Russi o degli Ucraini, degli USA, della Nato o dell’Europa, in questa guerra. Anche se non equivalenti non si arriverebbe a nessuna conclusione condivisa. Mentre oggi è necessario essere uniti contro la guerra. Bisogna invece prendere atto che i motivi che hanno portato ha questa guerra non sono riducibili alle sole gravi colpe dei russi, ma hanno radici prossime e remote,di cui va tenuto conto, per poter sperare di avviare trattative di pace, disarmo, convivenza pacifica, inclusione, collaborazione e unificazione dell’Europa, Russia compresa. Se non si imboccherà la stra del cessate il fuoco e del confronto senza condizioni preliminari, della diplomazia e delle mediazioni, questa guerra continuerà fino all’uso delle armi nucleari .
Credo che sia necessario, anche nel dibattito politico acceso e nelle comunicazioni di massa, accettare di riconoscere la complessità delle cause di questa guerra, senza fermarsi all’immediato delle cronache che troppo spesso sono soprattutto propaganda. È noto che la prima vittima della guerra è la Verità.
Oggi per trovare l’unità contro la guerra,basterà mettere a fuoco a chi giova questa guerra e chi ci guadagna. La libertà degli ucraini è solo un pretesto per la ridefinizione, a livello mondiale ,dei rapporti di forza e dei ruoli tra le grandi potenze, Russia Stati Uniti Cina ma anche L’india, Brasile, Sudafrica e tutti i paesi emergenti dell’Africa del SudAmerica.
Ritengo necessaria questa premessa, per evitare il pericolo dei soliti idioti che ci accusano di essere filo russi e pagati da Putin. La Russia non è uno stato democratico e Putin è un dittatore, a capo di una oligarchia pessima, ma cose analoghe vanno dette anche per l’Ucraina, per la Nato, per gli USA eccetera eccetera. Non c’è niente di democratico e di umanitario in questa guerra,ma solo lotta per il predominio di una delle parti sull’altra.
E gli uomini e le donne, i bambini e i vecchi, i sani e i malati, ma anche soldati dell’una e dall’altra parte sono solo carne da cannone o da missili e atomiche per permettere ai padroni delle varie parti di guadagnare di più. Alla fine di questa guerra i ricchi delle varie parti saranno più ricchi e i poveri più poveri, ma la guerra l’avranno combattuta, sofferta e pagata , materialmente, solo i poveri, per potersi ritrovare ancora più poveri.
E noi che siamo parte di questi poveri, come lavoratori, come pensionati, come malati, come gente che non ha potere, dobbiamo sganciarsi da queste logiche assassine del potere. A noi deve interessare prima di tutto la fine della guerra, la fine dei combattimenti e dello scambio di bombe e missili.
Basta con le armi e con la fornitura delle armi. Vogliamo una tregua immediata e l’inizio delle trattative in vista di una pace giusta. Non a caso che tutti i giornali e telegiornali non parlino ormai da troppo tempo di trattative, di negoziati, di tregue o di incontri tra le parti. Perfino il Papa, viene censurato e considerato fuori di testa, perche chiede di far tacere le armi e di negoziare.
Mi sembra, purtroppo che a differenza di altre volte, la mobilitazione per il cessate il fuoco, di fronte a questa guerra sia più debole, perché da una parte quasi tutte le forze politiche che contano questa volta, si sono schierate a favore della Nato, per l’invio di armi senza se e senza ma, all’ucraina, dall’altra perché la propaganda giornalistica e televisivaci martella ogni giorno con notizie parziali e false, a favore della prosecuzione della guerra e senza mai far capire a quali pericoli andiamo incontro tutti, se verranno usate le armi nucleari. È vergognoso vedere che difronte a questo pericolo, ci si scanni per avere la primogenitura di una manifestazione, o ci si divida sulla possibilità o meno di portare la propria bandiera.
La fine della guerra , il tacere immediate delle armi e l’inizio delle trattative di pace, deve essere il fine di tutti, indistintamente.
Le divisioni, d’ora in poi chiamiamole con il loro nome: ci sono i guerrafondai e ci sono i pacifisti, non i putiniani o gli zelenschiani, a chi è per la guerra e chi è per il cessate il fuoco immediato. Non ci sono altre distinzioni da fare.
Non ci sono cappelli da mettere su nessuna manifestazione, tutte quelle che vanno nel senso della pace, del disarmo e delle trattative, sono le nostre, non ci devono essere primi della classe a dire che nell’appello al cessate il fuoco manca questa o quella presa di posizione politica o ideologica. Oggi, come ai tempi della resistenza al nazifascismo, ogni partito,movimento, o associazione, può prefiggersi,per il dopo guerra, scopi differenti, ma elemento unitario,nell’immediato, il cessate il fuoco e la fine della guerra.
Per quel che verrà dopo, ognuno giocherà la sua parte. Ma oggi è obbligatorio partecipare ,mobilitarsi,assumere la pace come motivo ispiratore di ogni momento della nostra vita, far capire che disertiamo dalla guerra, dobbiamo resistere unitariamente contro la guerra e diventare corresponsabili del processo di pace.
Non è più il momento di stare alla finestra, ma di agire, di scendere in piazza e di farci sentire.
Anpi provinciale
Nando Sanguinetti
Massa, 21 ottobre 2022