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Viene da lontano, da un Paese, l’Argentina, «quasi alla fine del mondo»

Viene da lontano, da un Paese, l’Argentina, «quasi alla fine del mondo», Francesco e, dalla finestra di piazza San Pietro, senza orpelli né paramenti, saluta i fedeli con un «buonasera», invitandoli, chinando per primo la testa, a pregare, «per noi, l’uno per l’altro».

Invoca un cammino di «vescovo e popolo», Francesco, un cammino segnato da un passo comune, che immerge nel silenzio della preghiera il sagrato petrino per mezzo minuto.

Poi si congeda, indeciso tra un «a domani» e un «ci vediamo presto», parole che hanno il suono quasi di una rassicurazione, come a voler sottolineare che, d’ora in avanti, lui ci sarà. E, prima di scomparire dietro la tenda e spegnere le luci, si accomiata dalla folla senza dimenticare di dare al suo popolo la «buonanotte», che per un attimo incespica in un accenno di «buenas noches», e augurare il «buon riposo».

La sensazione che rimane, non appena la tenda porpora si chiude alle sue spalle, è che i primi gesti di Francesco siano gesti paterni. Che il suo scegliere parole dirette, così rassicuranti e affettuose e allo stesso tempo esortanti verso un fare comune, di preghiera e cammino, questo mostrarsi spoglio di ornamenti, essenziale, con il solo crocifisso, siano il segno di una nuova narrazione.

Fonte: ComboniFem - Newsletter Suore Comboniane del 14 marzo 2013