La scoperta della violenza nella relazione con gli immigrati (AAdP)
- AAdP
- Categoria: Iniziative
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Alla scoperta della violenza
vincere la paura, cercare il dialogo, riconoscere le diversità
nella relazione con l'immigrato
vincere la paura, cercare il dialogo, riconoscere le diversità
nella relazione con l'immigrato
L'Accademia Apuana della Pace quest'anno propone una serie di eventi per riflettere sulla violenza che quotidianamente viviamo, nella nostra vita personale, nelle relazioni con gli altri e in quelle sociali, nella cultura, spesso anche nel vivere la fede, nel sistema economico, sociale, occupazionale, negli strumenti dell'informazione...
Uno di questi aspetti investe, sicuramente, le nostre relazioni con l'immigrato, rispetto al quale né il sistema dei media, né le scelte della politica, aiutano a sminuirne la portata di violenza.
Una primo bilancio di SBULLIAMOCI (Chiara Mariotti)
- Accademia Apuana della Pace
- Categoria: Iniziative
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Dopo l'importante evento sul bullismo svoltosi ad Aulla lo scorso 3 marzo, pubblichiamo un primo bilancio sull'iniziativa promossa dall'Associazione Genitori A.Ge. "Alice e Flavio" di Aulla insiema all'Accademia Apuana della Pace.
Una sala consiliare riempita di giovani studenti, al tavolo del relatore i Giovani rappresentanti della Consulta Studentesca Provinciale, un clima disteso di confronto sono state questi gli ingredienti dell'incontro che l'Accademia Apuana della Pace, in collaborazione con l'Associazione Genitori AGe "Alice eFlavio" di Aulla e l'Ufficio Scolastico Provinciale hanno realizzato martedì 3 Marzo, con il patrocinio del Comune di Aulla.
Molti gli sguardi incuriositi di chi passava per i corridoi, attirati da questa presenza singolare per il luogo. Il tema dell'incontro non lasciava spazio ad equivoci perché sul tavolo del dibattito una sola parola campeggiava solitaria: bullismo, o meglio, "sbullismo". A parte il gioco di parola, l'obiettivo che le Associazioni organizzatrici si erano prefissate era quello di creare uno spazio di dialogo tra ragazzi della Scuola Secondaria perché dal confronto tra protagonisti di un mondo che spesso mostra questo volto violento, emergessero possibili piste operative non tanto di contenimento di azioni violente, quanto di prevenzione.
Che nell'aria ci fosse un po' di tensione lo si avvertiva fin dai primi momenti, quando con chiarezza è stato spiegato ai partecipanti che non avrebbero ascoltato un esperto o un relatore, ma i protagonisti ed artefici dell'incontro sarebbero stati solo loro. Dopo i saluti del Prof Almo Puntoni, che ha illustrato il percorso dell'Accademia Apuana della Pace entro il quale si situava l'incontro sul bullismo, il Sindaco Roberto Simoncini ha sottolineato l'importanza di crescere come giovani inseriti in una realtà, quella di un comune, che rappresenta l'insieme delle risorse messe a disposizione di tutti perché ciascuno possa sviluppare al meglio se stesso.
E' stata quindi la volta dei ragazzi rappresentanti della Consulta Studentesca Provinciale che hanno colto l'opportunità dell'incontro per sottolineare i compiti propri di un organo tante volte ignorato dagli studenti stessi perchè non conosciuto, tanto entusiasmo e tanta partecipazione per far crescere una comunità studentesca più consapevole anche delle proprie potenzialità. I lavori veri e propri sono stati aperti con la proiezione di un cortometraggio dal titolo "Black bull" realizzato dal Gruppo Cineamatori delle Apuane che ha dato un notevole contributo alla creazione del clima giusto per fare i laboratori.
I ragazzi sono stati chiamati a visionare del materiale preparato per il lavoro, a formulare una definizione personale di bullismo ed a cercare strade possibili di prevenzione a questo fenomeno: hanno dimostrato capacità di dialogo e rispetto anche di opinioni talvolta divergenti, soprattutto circa il da farsi di fronte ad un bullo.
Tutti hanno riconosciuto nel linguaggio violento, sia esso verbale o fisico, una espressione da condannare, alcuni hanno onestamente ammesso, in un primo momento, che userebbero lo stesso metro se dovessero essere lesi da un bullo.
Il confronto nel gruppo ha spostato l'attenzione all'uso del gruppo positivo di sostegno, alla ricerca di aiuti in adulti che mostrino di essere validi punti di riferimento, a cominciare dagli insegnanti che riescono a creare a scuola un clima di fiducia, ma anche il bisogno di esperti come psicologi in casi più difficili da affrontare. Importante è stata la loro riflessione sul risultato del bullismo: ogni gesto o violenza psicologica, verbale o fisica, ottiene solo timore e non rispetto.
Il rispetto è e resta sempre un atto di fiducia nei confronti di una persona che si ritiene positiva e giusta. Il bullo, in parole povere, perde in partenza! Il cortometraggio "E' ora di cambiare" curato dal solito gruppo cineamatoriale ha chiuso l'incontro tra la soddisfazione degli organizzatori, dei docenti e dei ragazzi.
A caldo abbiamo raccolto le impressioni dei giovani della Consulta che così hanno commentato la mattinata: "la singolare organizzazione del lavoro ha messo al centro dell'evento i ragazzi che hanno potuto esprimere a loro modo le idee personali e non slogan o frasi costruite dai mass media, sono stati loro la sorgente delle idee ed i motori della discussione aperta.
Data la disomogeneità degli indirizzi di studio e dell'età dei partecipanti ci si aspettava di riscontrare idee divergenti; la discussione ha invece compattato gli studenti in due posizioni possibili tra chi risponderebbe al bullo con altrettanta aggressività e chi si affiderebbe invece ad un aiuto psicologico perché considera il bullo come una persona con disagio interiore espresso con violenza nei confronti degli altri. L'evento è riuscito a confrontare opinioni divergenti per una crescita comune, i partecipanti hanno avuto la possibilità di attivare se stessi in un contesto educativo che è riuscito nel suo intento". Ed ancora: "L'esperienza di stamani è stata estremamente costruttiva per me, o meglio, è stata distruttiva nei confronti dei miei castelli in aria sulla realtà degli studenti della nostra provincia, nei confronti del mio ottimismo cronico, e non critico, che mi porta spesso a sottovalutare i problemi e le situazioni. Sono sicura che i ragionamenti che seguiranno questa mattinata saranno per me altamente costruttivi.
Ringrazio tutti coloro che si sono occupati del progetto, sperando che vogliano ripetere esperienze simili alle quali avrei piacere a partecipare, non solo come presidentessa della Consulta, ma anche semplicemente come Irene." Grazie ragazzi, l'incontro di martedì arricchisce la nostra società di persone che cercano insieme nuove strade per costruire un futuro di pace perché più giusto e rispettoso di ciascuno.
Molti gli sguardi incuriositi di chi passava per i corridoi, attirati da questa presenza singolare per il luogo. Il tema dell'incontro non lasciava spazio ad equivoci perché sul tavolo del dibattito una sola parola campeggiava solitaria: bullismo, o meglio, "sbullismo". A parte il gioco di parola, l'obiettivo che le Associazioni organizzatrici si erano prefissate era quello di creare uno spazio di dialogo tra ragazzi della Scuola Secondaria perché dal confronto tra protagonisti di un mondo che spesso mostra questo volto violento, emergessero possibili piste operative non tanto di contenimento di azioni violente, quanto di prevenzione.
Che nell'aria ci fosse un po' di tensione lo si avvertiva fin dai primi momenti, quando con chiarezza è stato spiegato ai partecipanti che non avrebbero ascoltato un esperto o un relatore, ma i protagonisti ed artefici dell'incontro sarebbero stati solo loro. Dopo i saluti del Prof Almo Puntoni, che ha illustrato il percorso dell'Accademia Apuana della Pace entro il quale si situava l'incontro sul bullismo, il Sindaco Roberto Simoncini ha sottolineato l'importanza di crescere come giovani inseriti in una realtà, quella di un comune, che rappresenta l'insieme delle risorse messe a disposizione di tutti perché ciascuno possa sviluppare al meglio se stesso.
E' stata quindi la volta dei ragazzi rappresentanti della Consulta Studentesca Provinciale che hanno colto l'opportunità dell'incontro per sottolineare i compiti propri di un organo tante volte ignorato dagli studenti stessi perchè non conosciuto, tanto entusiasmo e tanta partecipazione per far crescere una comunità studentesca più consapevole anche delle proprie potenzialità. I lavori veri e propri sono stati aperti con la proiezione di un cortometraggio dal titolo "Black bull" realizzato dal Gruppo Cineamatori delle Apuane che ha dato un notevole contributo alla creazione del clima giusto per fare i laboratori.
I ragazzi sono stati chiamati a visionare del materiale preparato per il lavoro, a formulare una definizione personale di bullismo ed a cercare strade possibili di prevenzione a questo fenomeno: hanno dimostrato capacità di dialogo e rispetto anche di opinioni talvolta divergenti, soprattutto circa il da farsi di fronte ad un bullo.
Tutti hanno riconosciuto nel linguaggio violento, sia esso verbale o fisico, una espressione da condannare, alcuni hanno onestamente ammesso, in un primo momento, che userebbero lo stesso metro se dovessero essere lesi da un bullo.
Il confronto nel gruppo ha spostato l'attenzione all'uso del gruppo positivo di sostegno, alla ricerca di aiuti in adulti che mostrino di essere validi punti di riferimento, a cominciare dagli insegnanti che riescono a creare a scuola un clima di fiducia, ma anche il bisogno di esperti come psicologi in casi più difficili da affrontare. Importante è stata la loro riflessione sul risultato del bullismo: ogni gesto o violenza psicologica, verbale o fisica, ottiene solo timore e non rispetto.
Il rispetto è e resta sempre un atto di fiducia nei confronti di una persona che si ritiene positiva e giusta. Il bullo, in parole povere, perde in partenza! Il cortometraggio "E' ora di cambiare" curato dal solito gruppo cineamatoriale ha chiuso l'incontro tra la soddisfazione degli organizzatori, dei docenti e dei ragazzi.
A caldo abbiamo raccolto le impressioni dei giovani della Consulta che così hanno commentato la mattinata: "la singolare organizzazione del lavoro ha messo al centro dell'evento i ragazzi che hanno potuto esprimere a loro modo le idee personali e non slogan o frasi costruite dai mass media, sono stati loro la sorgente delle idee ed i motori della discussione aperta.
Data la disomogeneità degli indirizzi di studio e dell'età dei partecipanti ci si aspettava di riscontrare idee divergenti; la discussione ha invece compattato gli studenti in due posizioni possibili tra chi risponderebbe al bullo con altrettanta aggressività e chi si affiderebbe invece ad un aiuto psicologico perché considera il bullo come una persona con disagio interiore espresso con violenza nei confronti degli altri. L'evento è riuscito a confrontare opinioni divergenti per una crescita comune, i partecipanti hanno avuto la possibilità di attivare se stessi in un contesto educativo che è riuscito nel suo intento". Ed ancora: "L'esperienza di stamani è stata estremamente costruttiva per me, o meglio, è stata distruttiva nei confronti dei miei castelli in aria sulla realtà degli studenti della nostra provincia, nei confronti del mio ottimismo cronico, e non critico, che mi porta spesso a sottovalutare i problemi e le situazioni. Sono sicura che i ragionamenti che seguiranno questa mattinata saranno per me altamente costruttivi.
Ringrazio tutti coloro che si sono occupati del progetto, sperando che vogliano ripetere esperienze simili alle quali avrei piacere a partecipare, non solo come presidentessa della Consulta, ma anche semplicemente come Irene." Grazie ragazzi, l'incontro di martedì arricchisce la nostra società di persone che cercano insieme nuove strade per costruire un futuro di pace perché più giusto e rispettoso di ciascuno.