Lettera a Salvini di un’immigrata africana: «La faccia cattiva la dedichi ai potenti che occupano casa mia»
- Fonte Famiglia Cristiana
- Categoria: Immigrazione
- Visite: 377
«Ho visto la sua faccia ieri al telegiornale. Dipinta dei colori della rabbia. La sua voce ,poi, aveva il sapore amarissimo del fiele. Ha detto che per noi che siamo qui nella vostra terra è finita la pacchia. Ci ha accusati di vivere nel lusso, rubando il pane alla gente del suo paese. Ancora una volta ho provato i morsi atroci della paura…
Chi sono? Non le dirò il mio nome. I nomi, per lei, contano poco. Niente. Sono una di quelli che lei chiama con disprezzo “clandestini”.
Vengo da un paese, la Nigeria, dove ben pochi fanno la pacchia e sono tutti amici vostri. Lo dico subito. Non sono una vittima del terrorismo di Boko Haram. Nella mia regione, il Delta del Niger non sono arrivati. Sono una profuga economica, come dite voi, una di quelle persone che non hanno alcun diritto di venire in Italia e in Europa.
Il diritto residuale del mare
- Fulvio Vassallo Paleologo
- Categoria: Immigrazione
- Visite: 375
Piantedosi e Salvini minacciano i comandanti delle navi che si rifiuteranno di riportare in acque internazionali persone considerate come “carico residuale” e non obbediranno ad un decreto illegittimo, sia nelle premesse che fanno riferimento a Regolamenti europei ormai abrogati, che nel dispositivo, secondo il quale il comandante della nave, dopo la selezione dei naufraghi “vulnerabili”, dovrebbe uscire dal porto e ritornare in acque internazionali.
L’ammiraglio Alessandro: «Ai naufraghi va assegnato un porto vicino e sicuro. Lo dice la legge»
- Giansandro Merli, Vittorio Alessandro
- Categoria: Immigrazione
- Visite: 318
Mediterraneo. Vittorio Alessandro ha dedicato 31 anni della sua vita alla guardia costiera. Ora è in congedo. «Una "nave pirata" contravviene alle norme internazionali ed esercita violenza su imbarcazioni e persone che solcano il mare. Quelle delle Ong salvano vite», dice al manifesto rispondendo alle affermazioni di Giorgia Meloni
In Puglia, lungo una striscia d’asfalto da dove 25 anni fa si alzavano gli aerei militari diretti in Bosnia, ora è raccolta una comunità di immigrati(1.200 in inverno, 3.500 in estate) in attesa di un lavoro e dunque di una vita migliore. Un’attesa spesso infinita. L’aspettativa delusa, insieme con i traumi del viaggio, favorisce il dilagare di forme di disagio mentale che un manipolo di operatori di Intersos tenta di contrastare
Sulla pista dei naufraghi
Pagina 11 di 61