Export armi: UAMA commenta dati 2017 prima che siano pubblici e trasmessi al nuovo Parlamento
- Amnesty International Italia – Movimento dei Focolari – Fondazione Finanza Etica - Oxfam Italia – Rete della Pace – Rete Italiana per il Disarmo
- Categoria: Commercio e industria armi
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Grave sgarbo istituzionale: le prime indiscrezioni sui dati dell'export militare italiano per il 2017 riportate in un'intervista del Direttore UAMA (Unità Autorizzazioni Materiali d'Armamento) senza che la Relazione al Parlamento (prevista dalla 185/90) sia stata pubblicata o trasmessa.
Le autorizzazioni verso l'Arabia Saudita sensibilmente ridotte ma ancora cospicue: il Governo non ha ascoltato gli appelli a fermare l'invio di ordigni a chi li utilizza per il conflitto in Yemen.
Attualmente esistono nel mondo circa 14.900 testate atomiche delle quali 70 in Italia, tra Ghedi (Bs) e Aviano (Pn). Quelle nucleari sono le uniche armi di distruzione di massa non ancora vietate. Ben presto, però, lo saranno, perché il 7 luglio 2017 è stato approvato all'ONU il Trattato per la messa al bando delle armi nucleari con 122 voti a favore. Per divenire vincolante dovrà essere ratificata da almeno 50 Stati.
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C’è voluto un reportage del New York Times per far sapere agli italiani che cosa ne pensa il nostro ministero degli esteri e della cooperazione internazionale delle bombe che l’Italia fornisce all’Arabia saudita per bombardare lo Yemen. In un comunicato rabberciato in fretta e furia date le festività natalizie, la Farnesina ha infatti riciclato quanto i ministri Gentiloni e Pinotti avevano già detto negli anni scorsi in risposta ad alcune interpellanze parlamentari: «L’Italia – scrive la Farnesina – osserva in maniera scrupolosa il diritto nazionale ed internazionale in materia di esportazione di armamenti e si adegua sempre ed immediatamente a prescrizioni decise in ambito Onu o Ue. L’Arabia saudita non è soggetta ad alcuna forma di embargo, sanzione o altra misura restrittiva internazionale o europea».
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