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Ha ragione il papa quando dice che siamo nella terza guerra mondiale, condotta "a pezzi".

Ha ragione quando nella tragedia dei profughi in fuga da guerre ed orrori indica la primaria corresponsabilità delle imprese produttrici di armi.

Ha ragione quando chiama ad accogliere tutti gli esseri umani bisognosi di aiuto.

Occhio per occhio e il mondo diventa cieco (Gandhi)

I terrorismi sono due: quello dall'alto, degli stati, che viene chiamato guerra, e il terrorismo dal basso, degli insorti, dei ribelli, di coloro che subiscono gli effetti del primo terrorismo. Nasce prima l'uno o l'altro, l'uovo o la gallina? Hanno bisogno l'uno dell'altro, si autoalimentano, in una spirale di violenza crescente, come vediamo ogni giorno in molte aree del mondo, in particolare nel Medio Oriente, ma non solo.

Ricostruita a memoria (e naturalmente ripetendovi cose già dette e scritte più e più volte in passato) questa è una rastremata sintesi delle argomentazioni svolte e delle parole pronunciate parlando a braccio in occasione della giornata contro la guerra a Viterbo il 12 marzo 2016 dal responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani".

L'organizzazione terrorista e stragista della Nato (dei cui massacri, dalla Jugoslavia alla Libia, innumerevoli sono le vittime) annuncia che interverrà con navi da guerra ed altri strumenti bellici nel mare Egeo, formalmente contro i trafficanti, ed in realtà per contribuire a respingere i migranti che cercano di giungere in Europa per salvare la propria vita dalle guerre e dai regimi mafiosi, terroristi e schiavisti creati e sostenuti dai governi razzisti, rapinatori e stragisti di cui la Nato è braccio armato.