Crisi della politica e movimento nonviolento: un appello
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Crisi politica. cosa possiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza? discutiamone il 2 marzo a bologna
Appello di Michele Boato, Maria G. Di Rienzo, Mao Valpiana
(Pubblicato su “Notizie Minime della nonviolenza, n. 375 del 24 febbraio 2008)
Un vero evento politico (Valpiana Mao)
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Pubblicato su “Notizie minime
della nonviolenza in cammino”, n. 383 del 3 marzo 2008
Non c'erano giornalisti nè
telecamere. I tiggì non ne hanno parlato. Buon segno. È la prova certa che la
nostra assemblea di Bologna non rientra nel copione già scritto della recita
elettorale a soggetto. Non siamo tra gli attori protagonisti, nè tra le
comparse. Buon segno.
so-stare nel conflitto
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TAVOLA SPEZZINA PER LA PACE E LA GLOBALIZZAZIONE DAL BASSO
IN COLLABORAZIONE CON MOVIMENTO NONVIOLENTO
per il ciclo "SO-STARE NEL CONFLITTO"
mercoledì 14 FEBBRAIO ore 20.45
presso SALA ARCI DI VIA XXIV MAGGIO 353 LA SPEZIA
Incontro con ENRICO PEYRETTI*
dibattito sul video precedente e sui libri
"Senzarmi di fronte a Hitler" di J.Semelin
e "L'antibarbarie" di G.Pontara
IN COLLABORAZIONE CON MOVIMENTO NONVIOLENTO
per il ciclo "SO-STARE NEL CONFLITTO"
mercoledì 14 FEBBRAIO ore 20.45
presso SALA ARCI DI VIA XXIV MAGGIO 353 LA SPEZIA
Incontro con ENRICO PEYRETTI*
dibattito sul video precedente e sui libri
"Senzarmi di fronte a Hitler" di J.Semelin
e "L'antibarbarie" di G.Pontara
*Membro del Comitato Scientifico del Centro Interateneo di Studi per la Pace delle Università piemontesi, e dell'analogo Comitato della rivista Quaderni Satyagraha, edita a Pisa in collaborazione col Centro Interdipartimentale Scienze per la Pace di quella Università.
Fa parte del Movimento Internazionale della Riconciliazione, del Movimento Nonviolento, dell'Ipri (Italian Peace Research Institute), socio attivo del Centro Studi per la pace e la nonviolenza "Sereno Regis" di Torino.
referente Giancarlo Saccani e-mailQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. tel 3280751034
Fa parte del Movimento Internazionale della Riconciliazione, del Movimento Nonviolento, dell'Ipri (Italian Peace Research Institute), socio attivo del Centro Studi per la pace e la nonviolenza "Sereno Regis" di Torino.
referente Giancarlo Saccani e-mail
Per una strategia nonviolenta della sinistra italiana (LAbate Alberto)
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Lettera aperta al direttore di Repubblica (mai pubblicata!!!)
Sulla crisi del governo Prodi e sul successivo rattoppo il suo giornale ha pubblicato molto: il risultato ben commentato di sondaggi, ed una serie di interventi anche autorevoli. Ma dato che Bertinotti fa parte delle istituzioni e partecipa attivamente al governo Prodi mi sembra che sia mancata una voce realmente neutrale nel conflitto in atto tra movimento ed istituzioni, che spieghi meglio il perchè si sta creando un solco profondo tra questi due importanti realtà della società civile e politica del nostro paese, solco che rischia di determinare, a breve o a medio raggio, una crisi profonda di tutto lo schieramento di sinistra al quale mi vanto di appartenere.
Ma oltre che alla sinistra, documentato da una mia militanza, in periodi successivi, nel PSI (nella corrente di Lelio Basso), nel PDUP, tra i Verdi, ed infine con una mia relazione su marxismo e nonviolenza al convegno di Venezia di Rifondazione su Agire la nonviolenza, partecipo anche, da anni, ai movimenti nonviolenti, avendo collaborato con Aldo Capitini alla nascita del Movimento Nonviolento, nel quale ho coperto anche cariche importanti, ed essendo attualmente presidente nazionale dell associazione APS IPRI-Rete Corpi Civili di pace alla quale aderiscono molte organizzazioni di base coinvolte nellattivazione, soprattutto allestero ma con un inizio di lavoro anche in Italia, di interventi di prevenzione dei conflitti armati e di interposizione nonviolenta in situazioni di conflitto acuto. La mia militanza nonviolenta è stata suggellata da due condanne per azioni di disobbedienza civile, che secondo Gandhi è larma più forte della nonviolenza, per vilipendio alle forze armate (per la frase in un volantino distribuito da un gruppo di fiorentini per il 4 Novembre Basta con le farse ed i miti patriottici), ed, il secondo, per il blocco della Ferrovia Torino-Roma a Capalbio, in Maremma, contro il raddoppio di una centrale nucleare civile in quella zona, raddoppio che non cè stato sia per merito della nostra azione sia, più tardi, per il referendum sul nucleare dopo il disastro di Cernobyl.
Sulla crisi del governo Prodi e sul successivo rattoppo il suo giornale ha pubblicato molto: il risultato ben commentato di sondaggi, ed una serie di interventi anche autorevoli. Ma dato che Bertinotti fa parte delle istituzioni e partecipa attivamente al governo Prodi mi sembra che sia mancata una voce realmente neutrale nel conflitto in atto tra movimento ed istituzioni, che spieghi meglio il perchè si sta creando un solco profondo tra questi due importanti realtà della società civile e politica del nostro paese, solco che rischia di determinare, a breve o a medio raggio, una crisi profonda di tutto lo schieramento di sinistra al quale mi vanto di appartenere.
Ma oltre che alla sinistra, documentato da una mia militanza, in periodi successivi, nel PSI (nella corrente di Lelio Basso), nel PDUP, tra i Verdi, ed infine con una mia relazione su marxismo e nonviolenza al convegno di Venezia di Rifondazione su Agire la nonviolenza, partecipo anche, da anni, ai movimenti nonviolenti, avendo collaborato con Aldo Capitini alla nascita del Movimento Nonviolento, nel quale ho coperto anche cariche importanti, ed essendo attualmente presidente nazionale dell associazione APS IPRI-Rete Corpi Civili di pace alla quale aderiscono molte organizzazioni di base coinvolte nellattivazione, soprattutto allestero ma con un inizio di lavoro anche in Italia, di interventi di prevenzione dei conflitti armati e di interposizione nonviolenta in situazioni di conflitto acuto. La mia militanza nonviolenta è stata suggellata da due condanne per azioni di disobbedienza civile, che secondo Gandhi è larma più forte della nonviolenza, per vilipendio alle forze armate (per la frase in un volantino distribuito da un gruppo di fiorentini per il 4 Novembre Basta con le farse ed i miti patriottici), ed, il secondo, per il blocco della Ferrovia Torino-Roma a Capalbio, in Maremma, contro il raddoppio di una centrale nucleare civile in quella zona, raddoppio che non cè stato sia per merito della nostra azione sia, più tardi, per il referendum sul nucleare dopo il disastro di Cernobyl.
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