Una proposta semplice. come sono le liste che io vorrei (Di Rienzo Maria)
- Accademia Apuana della Pace
- Categoria: Movimento delle donne
- Visite: 943
Partirei da una proposta semplice, che sembra ovvia ma non lo é: l'idea che vorrei mettere in pratica nelle liste è l'idea che le donne hanno valore, e che le differenze fra esseri umani, fra uomini e donne, siano esse biologiche o derivazioni culturali, non costituiscono scusante o giustificazione per la discriminazione rivolta contro le donne.
La legge 194 e il ruolo dei consultori pubblici (Paola)
- Accademia Apuana della Pace
- Categoria: Movimento delle donne
- Visite: 669
In questi tempi in cui si parla a proposito e a
sproposito dell’aborto e della legge 194, ho sentito l’esigenza di condividere
con voi alcune riflessioni.
Io credo che tutto il dibattito sia stato affrontato
in modo sbagliato.
Sono cattolica e, personalmente, non avrei mai
abortito. Da giovane ho avuto dei figli e diversi aborti spontanei, che sono
stati per me una fonte di sofferenza. Tanto più penso sia molto difficile per
una donna decidere di non portare avanti una gravidanza non voluta.
Il coltello nel ventre (Maria G. Di Rienzo)
- Accademia Apuana della Pace
- Categoria: Movimento delle donne
- Visite: 643
Gli stupratori non nascono tali. Vengono
"costruiti", addestrati, come si addestrano i soldati ad uccidere. E
la cultura che fa di un uomo uno stupratore è la stessa che "fa" noi
tutti/e. Non è una questione femminile, è una questione condivisa, e come tale
va affrontata. Molti uomini pensano, e sono sinceri, che la violenza sessuale,
quella domestica ed il sessismo siano problemi altrui: segnatamente oggi, dopo
gli ultimi fatti di cronaca, è problema/responsabilità dei barbari invasori
stranieri.
Femminismo. Una battaglia di donne in Iran: La carica di un milione di firme (Ma
- Accademia Apuana della Pace
- Categoria: Movimento delle donne
- Visite: 772
Da Il Manifesto del 4 gennaio 2007
In Iran un ampio movimento di donne ha deciso di raccogliere firme per sostenere la richiesta di riformare le leggi che discriminano la parte femminile della società. Con un lavoro capillare, nelle città e nei villaggi, che mobilita diverse generazioni di attiviste: un'esperienza unica in un Medio oriente dove prevale l'atmosfera della guerra
Marina Forti
L'obiettivo può sembrare limitato: una campagna per abrogare le norme legali che discriminano le donne in Iran e sancire la parità giuridica di donne e uomini. Eppure la campagna lanciata alla fine di agosto da alcuni gruppi di donne iraniane è interessante ben al di là del suo carattere «riformista» e paritario. L'intenzione è di raccogliere «un milione di firme per cambiare le leggi discriminatorie».
Per come è nata, per la diversità delle persone che vi partecipano, quest'iniziativa sta catalizzando un movimento diversificato per età ed estrazioni sociali e politiche. Un milione di firme non sono poche, e le attiviste che hanno lanciato questa campagna intendono raccoglierle una per una, con un lavoro capillare: porta-a-porta, riunioni nelle università e nei luoghi di lavoro, conferenze pubbliche, carovane nei villaggi e nei quartieri periferici...
Pagina 3 di 14