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Europa: adesso è l'ora!

Le elezioni per rinnovare il Parlamento europeo sono alle porte: 370 milioni di cittadini da 27 Paesi dell'Ue saranno chiamati alle urne dal 23 al 26 maggio 2019 per scegliere i loro 705 rappresentanti, salvo sorprese per l’enigma Brexit.

È un esercizio democratico di grande portata, purtroppo ripetutamente snobbato in passato: nel 2014 partecipò soltanto il 42% degli aventi diritto.

In Italia il voto per quelle che vengono considerate le elezioni europee più importanti dal 1976, anno del primo suffragio che formò il parlamento dell’Unione, si svolgerà domenica 26 maggio.

Possono votare anche coloro che avranno compiuto il 18° anno di età entro quella data, purché abbiano completato la registrazione nelle liste elettorali del proprio Comune.

Per sensibilizzare al voto la popolazione giovanile, l’europarlamento ha lanciato sui social media la campagna #StavoltaVoto.

Ma un modo decisamente ammirevole per aiutare giovani e meno giovani a comprendere la complessità dell’Ue e votare con consapevolezza è quello intrapreso da Antonio Padoa Schioppa. Giurista di fama internazionale e professore emerito di Storia del diritto europeo, è stato preside della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Milano dal 1982 al 1999.

Dalla ricchezza dei suoi 81 anni, dedica infaticabilmente tempo ed energie per incontrare tanti e tante giovani: nelle scuole, nei gruppi e ovunque se ne presenti la possibilità.

Tutto ciò che ha raccolto nei suoi lunghi anni di vita, di studio e di impegno personale in Europa lo ha condensato in una pubblicazione agile, che racconta l’evoluzione dell’Unione, corregge le falsità la diffamano e spiega importanti nodi che rimangono da sciogliere: “Perché l’Europa. Dialogo con un giovane elettore”.

L’editore ha consentito addirittura di renderla gratuitamente disponibile online.

Le elezioni di maggio 2019 sono le prime dopo Brexit. Lunedì 8 aprile Matteo Salvini, in alleanza con i partiti euroscettici di Francia, Germania, Austria, Danimarca e Finlandia, lancerà un appello a “rovesciare l’Europa”. L’intento è “disintegrare le politiche europee e riportare sovranità nei singoli Stati”.

Certamente nell’Ue ci sono anomalie da correggere, quali la mancanza di una politica fiscale comune e il paralizzante voto all’unanimità. Eppure, nel mondo globalizzato, sono state proprio le iniziative dell’Unione a scongiurare i pericoli più gravi per gli Stati-membri, compresi gli effetti della crisi economica che sarebbero stati ancor più devastanti di quelli sofferti.


E non dimentichiamo che l’Ue ha reso possibile 70 anni ininterrotti di pace dalla caduta dell’Impero romano. È la prima volta fra gli Stati che la compongono; un regalo prezioso, ma forse scontato per chi la guerra non la ha mai sofferta…


L’Unione Europea è al bivio: per decidere insieme il suo futuro, buon cammino verso il 26 maggio!

Fonte: ComboniFem - Newsletter Suore Comboniane del 4 aprile 2019. http://www.combonifem.it/