Tra un mese, una barriera metallica di 250 metri, che, volendo, si può estendere fino a 370, chiuderà il confine tra l’Italia e l’Austria, al Brennero. Alla barriera si accompagna una legge, definita “blocca profughi”, che consentirà al governo austriaco, di dichiarare lo stato di emergenza e respingere i richiedenti asilo che riterrà in più, senza alcuna distinzione rispetto al Paese di provenienza. Queste sono le notizie che aprono la maggior parte dei quotidiani di oggi.
Tremila bambine e bambini, minori accompagnati, spesso orfani, che fuggono dalla Siria, oggi accampati sulla cosa francese, a Calais, e in altri campi profughi sparsi per l’Europa, sono stati rifiutati dalla Camera dei Comuni britannica che ha respinto l’emendamento all’Immigration Bill, in cui si proponeva la loro accoglienza. Non si vogliono incoraggiare viaggi di minori soli verso il continente europeo, è stata la giustificazione. Questa notizia l’avete letta sui media di ieri.
Barriere metalliche e leggi come deterrente al diritto alla vita. Come se chi, con la morte che incalza sotto le bombe, per violenze o fame, possa davvero temere una rete o una norma, più di ciò che quotidianamente lo circonda. Come se la speranza di riuscire, arrivare, trovare un varco, si possa spegnere a comando, grazie all’interruttore dell’intimidazione. Come se alla disperazione bastasse la minaccia per scemare lentamente.
L’Europa si decompone. Il sogno mai realizzato di un continente unito nei valori di un’univoca democrazia si sgretola davanti a un’umanità per la quale non riesce a provare empatia, neanche se mostra il suo volto bambino. Immemore di sé e del suo passato, l’Europa mostra la sua inumana solerzia nell’erigere muri e confini normativi, nello stabilire chi ha diritto alla vita e chi no, pronta a commuoversi davanti al corpo immobile del piccolo Aylan e a girare il volto davanti alle tante e i tanti Aylan che quel mare sono riusciti a superarlo, senza neanche avere mamma e papà accanto.
È convinta, questa Europa sciagurata e incapace, che muri e norme diminuiranno il “pull factor” (il fattore di attrazione), dimentica l’attrazione alla vita e alla libertà che le ha consentito di diventare democratica, di avere leggi e Costituzioni scritte con il sangue di chi non ha mai ceduto, di chi ha abbattuto muri e regimi, di chi ha saputo cambiare leggi ignobili, che stabilivano deportazioni in nome delle differenze. Dimentica, questa Europa, non ricorda e ne pagherà l’alto prezzo.
Fonte: ComboniFem - Newsletter Suore Comboniane del 29 aprile 2016