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La legge internazionale definisce i rapporti in acque internazionali

Ecco cosa dice la legge internazionali in questi casi, ho tradotto la parte importante e speriamo che questa notte non facciano il bis, trovate il testo originale cliccando
http://www.huffingtonpost.com/robert-naiman/rachel-corrie-continues-t_b_596014.html Si noti che in particolare, ai sensi del diritto internazionale, un attacco militare israeliano sulla Rachel Corrie in acque internazionali sarebbe un attacco contro il governo e il popolo d'Irlanda, perché la Rachel Corrie è una nave battente bandiera irlandese. Come ha recentemente scritto l'ex ambasciatore britannico Craig Murray:

Attaccare una nave battente bandiera straniera in acque internazionali è illegale. Non è la pirateria, poiché le navi israeliane trasportavano una commissione militare. Si tratta piuttosto di un atto di guerra illegale.

Benché l'incidente sia avvenuto in alto mare, non significa tuttavia che il diritto internazionale sia l'unica legge applicabile. Nel diritto marino è del tutto evidente che, quando un incidente avviene su una nave in alto mare (al di fuori delle acque territoriali di qualsiasi paese), la legge da applicare è quella dello Stato della bandiera della nave sulla quale l'incidente si è verificato. In termini giuridici, la nave turca era in territorio turco.

Vi sono quindi due possibilità giuridiche chiare.

Una possibilità è che i commando israeliani, nell' uccidere gli attivisti sulle navi agivano per conto del governo di Israele. In tal caso, Israele è in una situazione di guerra con la Turchia, e l'atto cade sotto la giurisdizione internazionale come un crimine di guerra.

Possibilità due è che, se le uccisioni non erano azioni militari israeliane autorizzate, sono stati atti di omicidio sotto giurisdizione turca. Se Israele non si considera in una situazione di guerra con la Turchia, allora deve consegnare i commandi coinvolti perchè vengano processati in Turchia dalla legge turca.

Fonte: Magda Tomei - Associaizoni popoli diritti culture