Medio Oriente: l'Italia e l'Europa debbono schierarsi apertamente per il cessate il fuoco, proibire la vendita di armi ad Israele e riconoscere lo Stato Palestinese. Tra gli obiettivi anche la riforma del sistema di difesa ed il Servizio Civile Europeo.
Mantenere alta la soglia di attenzione sui drammi che vivono i popoli a noi vicini e costruire una politica di pace e di soluzioni nonviolente alle guerre. Questi sono gli obiettivi che si prefigge la Rete della Pace, composta da una miriade di associazioni, che questa mattina a Roma ha illustrato il proprio contributo per il rilancio del movimento per la pace italiano.
La Rete della Pace lancia un ambizioso programma sul piano culturale e politico, non per addetti ai lavori bensì "in una dimensione popolare, che entra nel comune sentire della gente", come ha sottolineato Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente.
Accanto a questo programma, che prevede fra l'altro l'apertura di un dibattito per riscrivere la costituzione europea e il superamento della Nato a favore di una politica di difesa veramente multilaterale sotto l'egida delle Nazioni Unite e per l'istituzione di un Servizio Civile Europeo "sentiamo la pressione dell'attualità, degli eventi bellici del Sud Est dell'Ucraina e della Striscia di Gaza", ha ricordato Sergio Bassoli, resp. Politiche Globali della CGIL e componente della segreteria della Rete della Pace.
In particolare la Rete della Pace chiede un immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, condannando sia le operazioni militari di Israele a Gaza che stanno mietendo un alto numero di vittime civili, fra cui molti bambini, che i lanci di missili su Israele, e, come ha detto Luisa Morgantini dell'Associazione Pace Palestina, "chiede al governo la sospensione della cooperazione militare e la vendita di armi nella regione mediorientale con le parti in guerra".
La Rete della Pace chiede la fine dell'occupazione militare della Palestina e la fine della colonizzazione dei territori da parte di Israele. "Come atto concreto per rendere più pressante la fine delle ostilità e il ritorno alle trattative per la pace chiediamo al governo italiano l'immediato riconoscimento dello Stato Palestinese", ha affermato Gianni Bottalico, presidente delle ACLI, secondo "la prospettiva dei 'due Popoli e due Stati', ricordata da Francesca Chiavacci, presidente nazionale Arci.
La Piattaforma presentata, sarà oggetto di iniziative, incontri ed assemblee in tutto il territorio nazionale, unendo sforzi ed esperienze con le altre reti, come è stato fatto a Verona il 25 aprile scorso, per l'Arena di Pace, restituendo continuità e protagonismo al movimento per la pace e non violento italiano. I risultati di queste mobilitazioni e proposte caratterizzeranno la partecipazione della Rete della Pace ai prossimi appuntamenti, a partire dalla Marcia per la Pace Perugia Assisi.
Roma, 22 luglio 2014