LE CHIESE CRISTIANE DI VIAREGGIO (CATTOLICA, VALDESE E ORTODOSSA RUMENA) di fronte alla drammatica questione dei migranti ed al recente comportamento del governo italiano:
RICORDANO che per i cristiani il Vangelo è l’unico criterio per le loro scelte. Esso indica ripetutamente la via dell’accoglienza dello straniero e della condivisione dei beni con i poveri. Dice infatti Gesù: “Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero straniero e mi avete ospitato” (Mt 25,35). E ancora, quando i discepoli dicono a Gesù di congedare la folla affamata, egli risponde: “Non occorre che vadano; date loro voi stessi da mangiare” (Mt 14,16). Per il suo carattere universale, il Vangelo non può mai essere sottoposto ad un uso strumentale, piegato a fini propagandistici o ancor meno ridotto a segno di “esclusiva” appartenenza etnico-nazionale.
RICORDANO le parole di Papa Francesco e della Chiesa Valdese che, in numerose occasioni hanno preso posizione sulla questione migranti invitando, tra l’altro ad un cambiamento di mentalità: passare dal considerare l’altro come una minaccia alla nostra comodità allo stimarlo come qualcuno che con la sua esperienza di vita e i suoi valori può apportare molto e contribuire alla ricchezza della nostra società.
INVITANO l’Europa e l’Occidente a farsi carico delle proprie responsabilità ricordando che, nei secoli passati, hanno sfruttato in modo massiccio il continente africano, depredandolo delle sue ricchezze e non preoccupandosi della popolazione, che ha sostenuto lotte lunghe e difficili per affrancarsi dal colonialismo e dalla soggezione alle potenze europee. Nel presente momento drammatico non si può tacere che la produzione e il commercio delle armi – che vede l’Italia ai primissimi posti - rappresenta un potente incentivo alle guerre locali e perciò alla fuga di milioni di uomini donne bambini che cercano di sopravvivere a genocidi e sterminii di massa.
INVITANO il Governo italiano a tenere in alta considerazione il Messaggio del Presidente Mattarella (20 giugno 2018): "La comunità internazionale deve operare con scelte politiche condivise e lungimiranti per gestire un fenomeno che interessa il globo intero. L'Unione Europea, in particolare, deve saper intervenire nel suo insieme, non delegando solamente ai Paesi di primo ingresso l'onere di affrontare le emergenze". "La gestione attuale dei fenomeni migratori deve lasciare il posto a interventi strutturali che rimuovano le cause politiche, climatiche, economiche e sociali che alimentano tante tristi vicende". "Per governare i grandi spostamenti di esseri umani, occorre prevenire i conflitti e mettere fine a quelli in corso, sostenere i Paesi di origine dei flussi aiutandoli a combattere carestie e malnutrizione, fornire adeguato sostegno ai Paesi limitrofi e alle aree soggette a ostilità”.
GUARDANO CON SOFFERENZA E PREOCCUPAZIONE al clima di chiusura, agli odi razziali e alle ostinate ideologie che crescono nel nostro paese, alzando muri nei confronti dell’altro/a, siano essi discriminati per provenienza, orientamento sessuale o disabilità psico-fisica; allo stesso tempo, esprimono la propria solidarietà verso coloro che ne sono vittime
INVITANO tutte le comunità cristiane a vigilare sulla difesa dei diritti umani (in mare e sulla terra ferma) e ad essere aperte all’accoglienza dell’altro/a aprendo i propri spazi e le proprie strutture per costruire progetti di accoglienza e di condivisione, come indicato dalla Diaconia Valdese e dalla campagna di Caritas SHARE THE JOURNEY del 2018 (Condividiamo il viaggio) e dall’esperienza dei “corridoi umanitari” iniziata dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e dalla Comunità di S. Egidio.
Fonte: don Don Franco Raffaelli